A quanto pare i polignanesi non sono sensibili alla tematica dei prodotti a km zero, infatti l'iniziativa di un allevatore della provincia, che ha installato nella ridente cittadina un distributore di latte crudo alla spina, è destinata a terminare a causa della scarsa affluenza registrata da questo servizio.
Il nostro paese sta perdendo l'ennesimo treno! Rinunciando, infatti, ai prodotti alla spina inevitabilemente si va ad aggravare il problema dei rifiuti, considerando che la discarica di Conversano è già prossima all'esaurimento e che Polignano si distingue per la raccolta differenziata, naturalmente in negativo, con la percentuale più bassa di tutta la provincia di Bari.
La stessa iniziativa, però, in paesi limitrofi ha riscontrato enorme successo: come si spiega, allora, questo deficit culturale da parte di noi polignanesi? Siamo davvero cosi insensibili alle tematiche ambientali?
“La gente a Polignano preferisce, inspiegabilmente utilizzare il latte a lunga conservazione anziché quello fresco” ci spiega l'allevatore. Bisognerebbe sensibilizzare la gente sulla qualità dei prodotti alimentari, perchè ogni volta che si fa la spesa, il consumatore sta votando!
In altri comuni italiani l’installazione di questi distributori, è spesso accompagnata da una campagna di comunicazione e informazione alla cittadinanza sulle caratteristiche del latte crudo, di ottima qualità e dalle ottime proprietà nutritive, da parte anche della pubblica amministrazione. A Polignano invece il tutto è avvenuto nella quasi totale indifferenza.
Recandoci in un supermercato per comperare il latte avete notato quanti tipi ce ne sono?
Quello senza grassi, quello pastorizzato, quello più digeribile, quello che dura sei mesi, quello che dura sei giorni, quello con omega tre... ma il latte vero, quello della mucca dov'è???
Il consumo di latte crudo di qualità è un vero e proprio toccasana per la salute. Bisognerebbe riscoprire “il buon latte di una volta” che la grande distribuzione ha fatto cadere nell’oblio.
“Il latte crudo ha una qualità garantita, dal punto di vista batterico e nutrizionale. E' necessario rifornirsi al distributore con la propria bottiglia di vetro ben pulita e bollirlo solo se deve essere conservato alcuni giorni in più in frigo” per tutto il resto garantisce l'allevatore.
Se proprio non bastassero la sensibilità verso l'ambiente e la qualità superiore, il latte crudo alla spina dovrebbe essere preferito anche dalle persone sensibili al “portafoglio” visto che il costo è nettamente inferiore rispetto a quello del latte pastorizzato da supermercato, mediamente il 30% in meno.
Sembrano tutti d'accordo quando si parla di “filiera corta”, ma...nella pratica quortidiana?
Davanti a questo passo indietro per il nostro paese, dal punto di vista alimentare ed ambientale, nessuno sembra essere preoccupato, amministrazione comunale ed opposizioni, hanno evidentemente altri interessi, quali: cementificazione e speculazione da una parte, dall'altra poi si è intenti solo a realizzare coalizioni vuote, senza idee, ma con le solite persone che gareggiano per le solite poltrone.
La valorizzazione della filiera corta, delle iniziative per la riduzione dei rifiuti e la distribuzione dei prodotti alla spina, sono proposte alternative pensate per contribuire a costruire una società che sia meno legata alla pubblicità e che, invece, incentivi l’uso di prodotti di qualità, provenienti da produzioni locali al fine di sostenere lo sviluppo dell’economia della nostra regione e il rispetto dell’ambiente.
Polignano, paese di vocazione agricola, è insensibile a questi temi?
Qualcosa non torna....
Il nostro amico allevatore manterrà attivo il proprio esercizio ancora per qualche mese a Polignano: sarà sufficiente questo arco di tempo per permettergli di cambiare idea, prolungando così la permanenza della sua attività qui da noi?
La nostra associazione, Polignano R-Evolution, è attenta a tali tematiche e si sta muovendo per cercare soluzioni alternative per evitare che il nostro paese perda anche questo treno.