18 ottobre 2011


Polignano a Mare - Svizzera




Ad alcuni di noi sarà capitato di leggere o di sentir parlare di fantomatici turisti che quest’estate hanno paragonato la nostra Polignano ad una piccola Svizzera per via della pulizia (sic!) della nostra cittadina.
C’è da chiedersi se si trattasse di buontemponi, probabilmente ipovedenti o semplicemente molto ironici. Che la nostra Polignano sia bella, forse anche più della Svizzera verde, è noto a tutti. Ma sulla pulizia permetteteci di sollevare qualche dubbio.
Le foto che potete vedere sono state scattate qualche giorno fa, presso il lungomare Marco Polo (per intenderci: tra il campo sportivo e il nuovo ‘ponte’), che come tutti sanno è la meta preferita di chi vuole passeggiare o fare jogging: in ogni caso un luogo pieno di gente, e soprattutto turisti.
È bene precisare che le foto sono state scattate in un giorno di vento. Questo, lungi dal peggiorare una situazione già critica di suo, ha forse migliorato le cose spazzando via i rifiuti più piccoli (finiti con ogni probabilità nel nostro bellissimo mare). I bidoni caduti, invece, sono una realtà abituale anche nei giorni di brezza leggera, probabilmente per opera del solito teppista o forse perché si tratta di strutture leggerissime, fatte praticamente di fil di ferro, che chissà come sono state ritenute idonee per la location da parte di chi ha progettato il tutto (dimostrando, per altro, un senso del gusto assai poco sviluppato).
 


È chiaro, questo è solo un angolo (e che angolo!) della nostra amata città. Ma sappiamo tutti come stanno le cose nella gran parte degli altri angoli meravigliosi che dovrebbero fare la nostra fortuna, ed invece fanno la nostra vergogna. Tanto per fare un esempio, basta uscire di qualche centimetro dai confini urbani, andando verso Casello Cavuzzi, per rendersi conto di cosa giace ai lati delle strade o nei campi. Uno schifo (concedeteci il termine), eppure abbiamo avuto il coraggio di lasciarlo là bene in vista anche in occasione della Targa Crocifisso.
Ora, è bene rendersi conto che i problemi sono due: da un lato la diseducazione di cittadini e non che nel 2011 continuano ancora a gettare per terra i rifiuti, come se fossimo nel medioevo. Per questo servirebbe un cambiamento culturale profondo, un’educazione al senso civico, che non possiamo delegare ad altri, ma che spetta a ciascuno di noi nel proprio piccolo. Dall’altro lato, è evidente che a Polignano non esiste alcun piano efficace di gestione dei rifiuti (e questo, ammettiamolo, lo sapevamo già un po’ tutti).
Resta il fatto che la situazione è sempre più inaccettabile, ed è arrivato (e da tempo) il momento di fare qualcosa sul serio.
Noi il 20 settembre abbiamo protocollato la richiesta di ottenere alcuni dati relativi all'attuale raccolta rifiuti, perché vogliamo presentare una piano di raccolta diverso da quello attuale. Ad oggi non abbiamo ottenuto ancora risposta.
Speriamo di ottenerla in questi giorni, a meno che non si preferisca essere paragonati a Napoli, piuttosto che alla Svizzera.