Non ci sfuggono, ovviamente, il peso delle diverse responsabilità tra maggioranza e opposizione, non fosse altro che da un punto di vista oggettivo. La maggioranza decide, la minoranza controlla, propone modifiche, alternative, e segue in maniera puntigliosa le attività della maggioranza a 360°. L'opposizione deve rispettare i contenuti del mandato elettorale proposti ai cittadini. Soltanto così si può candidare a classe dirigente nei confronti della cittadinanza. Non siamo né qualunquisti, né massimalisti, ma riteniamo che ognuno debba svolgere seriamente il suo ruolo in base al mandato che ha ricevuto. Se si va ad una manifestazione, si presume che prima e dopo la stessa, ci sia un impegno politico costante e incisivo. L'impegno sul tema delle trivellazioni e non solo, nel nostro caso c'è stato prima della manifestazione e ci sarà dopo. Non eravamo presenti alla manifestazione come MoVimento, ma abbiamo sentito il dovere di essere presenti a livello individuale, proprio perché come MoVimento ci saremmo sentiti a disagio. Vedi articolo “Riflessioni sulla manifestazione “NO PETROLIO” a Monopoli”. Come ebbe a dire Nadia Urbinati su La Repubblica del 7 maggio 2009 “l’opposizione non pare avere altro ruolo che quello di testimoniare i perdenti presso il pubblico dei vincitori. E il perdente in una competizione che registra solo chi vince è certamente inutile o impotente; non conta nulla”. Partiamo dal presupposto che i consiglieri di minoranza servono a fare quelli che, in gergo anglosassone, si dicono “checks and balances”.
Le cose che l’opposizione poteva fare:
- svolgere un’attività volta al controllo dell’azione della giunta, alla formulazione ed all'esternazione di un indirizzo politico alternativo;
- proporre la redazione di osservazioni ai vari progetti di petrolizzazione che negli ultimi anni sono arrivati presso il nostro Comune, fino all’espressione di un parere di non compatibilità (se davvero si crede che siano incompatibili!) dei progetti con il nostro territorio, che più volte l’Assessorato Regionale all’Ambiente ha richiesto. Ricordiamo che l’art. 24, comma 4, D. Lgs. 152/2006 stabilisce che, entro il termine di 60 giorni dalla presentazione delle domanda di VIA, chiunque abbia interesse può prendere visione del progetto e del relativo studio ambientale (depositato nei casi di ricerca idrocarburi presso la Regione Puglia e i Comuni coinvolti), presentare proprie osservazioni, anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi valutativi. A norma del successivo comma 5, il provvedimento di valutazione di impatto ambientale deve tenere in conto le osservazioni pervenute. Pertanto, l’autorità competente, nell’adottare il provvedimento di VIA, ha l’obbligo di fornire espressa motivazione in ordine alle osservazioni fatte pervenire dal “pubblico interessato” e, laddove non lo faccia, il provvedimento sarà annullabile per difetto di motivazione.
- redigere una Deliberazione di Consiglio Comunale come si è fatto nel Comune di Monopoli, dove su suggerimento di un esperto (dott. ing. Deleonibus), si è tracciato un atto di indirizzo che impegna il Sindaco ad intraprendere ogni utile iniziativa per tutelare, proteggere e salvaguardare la salute pubblica ed il patrimonio naturalistico di tutto il territorio. La delibera di cui sopra prevede ovviamente, che tutta la faccenda vada seguita giorno per giorno, passo per passo, nel suo esplicarsi da un punto di vista tecnico, politico, burocratico. Essenziale risulta, vista la partecipazione attiva dei cittadini, una comunicazione puntuale e dettagliata, onde evitare discrasie ed incomprensioni. Ricordiamo che la Delibera n° 14 del 18/03/2011 del Comune di Monopoli è stata trasmessa dallo stesso Comune di Monopoli a tutti i Sindaci dei Comuni pugliesi affinché potesse essere presa d’esempio dagli stessi Comuni, per la redazione di un proprio atto di indirizzo.
A questo punto c’è da dire che dopo la manifestazione c’è ancora tanto da fare. Come sostiene il dott. ing. Deleonibus (in un’intervista del 20/01/2012) “I cittadini, purtroppo, manifestano in strada, in spiaggia, non davanti al Parlamento. La classe politica li sostiene in strada, in spiaggia, ma non in Parlamento”. Aggiungiamo noi, nelle istituzioni locali. Naturalmente saremmo felici di essere smentiti punto per punto. Ricordiamo che il nostro atteggiamento è di collaborazione fattiva sui singoli problemi. La critica è l'anima stessa della Politica.