Ricordiamo che il trattato di Aarhus, recepito anche dall’Italia, afferma che le popolazioni, anche tramite le proprie istituzioni, hanno il diritto di esprimere la propria opinione e che questa deve essere vincolante.
Siamo convinti che quando ci sono in gioco gli interessi vitali di una comunità (ambiente, energia, salute, ecc) e quindi l'obiettivo è comune, la cosa più stupida è quella di dividersi in chiese e chiesette, partiti e partitini, gruppetti, associazioni e quant'altro.
In questi casi i partiti devono rinunciare alla loro identità specifica che sfocia quasi sempre in interessi elettorali. Una democrazia forte, nei momenti difficili deve tendere ad unire le forze e non a parcellizzarle.
Sulla questione trivellazioni noi vorremmo che la comunità fosse unita, però notiamo che, al di là delle chiacchiere, azioni concrete e passi importanti non ce ne sono stati.
Rinnoviamo l'appello all'intera comunità ad unire tutte le forze presenti sul territorio al fine di avere un “potere contrattuale” più alto nei confronti di centri di interesse molto potenti.
Ricordiamo che il termine di scadenza per presentare osservazioni è imminente.
SVEGLIA!!!