Ci siamo, dopo 3 mesi di vacanza è iniziato il nuovo anno scolastico. La domanda è:
cosa c'è di nuovo?
Forse solo il calendario o forse qualche sorpresa per i genitori.
Non vogliamo essere disfattisti ma basta soffermarsi su alcune questioni per diventarlo:
sicurezza edifici scolastici,
libri e
ambienti scolastici.
Andiamo per ordine.
Parlando di
sicurezza degli edifici scolastici non possiamo non pensare ai lavori di rifacimento del lastrico solare della Don Bosco.
Era stata indetta una gara aperta “
per l’affidamento dei lavori urgenti” ma, forse, la parola
urgenti ha un significato diverso in base a chi la legge, dato che dopo essersi aggiudicata la gara un'azienda di Brindisi, dei lavori non si vede neanche l'ombra. Forse si è perso tempo nel “
cercare” a chi subappaltare l'opera?
Il problema rimane perché adesso, con le attività già iniziate, portare a termine il lavoro comporterà dei disagi, poiché bisognerà trasferire i bambini in altre aule. Si spera che le condizioni meteo siano favorevoli all'inizio dei lavori.
Insomma, abbiamo avuto tre mesi di vacanze estive e con le attuali tecnologie costruttive, in tre mesi si fanno e si rifanno nuovi complessi scolastici!
Si parla tanto di crisi e della necessità di tornare a crescere, come può un Paese
crescere, se non si preoccupa del proprio
futuro e dei luoghi dove formare le
nuove generazioni?
Intanto monta la rabbia anche dei genitori degli studenti della scuola alberghiera a cui era stata promessa la conclusione dei lavori per il nuovo edificio per dicembre scorso mentre, a tutt’oggi, i ragazzi sono costretti a recarsi nelle aule allestite nei locali della zona C2
Altro punto, i
libri.
Ogni anno le solite notizie, "
il caro libri", "
stangata sui libri", "
famiglie in difficoltà per i costi dei libri", etc.
Perché comprare ogni anno libri nuovi? E soprattutto, perché comprare libri?
Bisognerebbe
digitalizzare i libri e renderli disponibili agli studenti in rete, in questo modo costerebbero poco o nulla.
Non pagheremmo nulla per la carta, nulla per la distribuzione, e l’anno successivo gli aggiornamenti sarebbero fatti sui testi precedentemente digitalizzati.
Anche perché il
teorema di Pitagora e la
Divina Commedia non dovrebbero cambiare tutti gli anni.
Forse tutto ciò ai nostri Amministratori sembrerà fantascienza, ma, per fortuna, è la realtà. Basterebbe acquistare un semplicissimo
ebook reader.
A casa, i nostri figli adolescenti chattano, usano Skype e i Social con la facilità con cui mangiano un gelato, e poi ogni mattina andando a scuola compiono un salto indietro nel tempo.
Ormai su un ebook reader si fa tutto, si può sottolineare, evidenziare, scrivere note, esattamente come su un libro cartaceo. Non sono i ragazzi a non saper usare questi strumenti, ma è la pigrizia mentale di molti insegnanti ad impedirlo.
Passiamo ora agli
ambienti scolastici.
In tempi di crisi, si sa, non è consentito sprecare denaro, ma
far pitturare le aule ai genitori degli alunni ci sembra un po' eccessivo. Così, per evitare che i propri figli frequentino aule con muri scrostati e intrisi di umidità, i genitori di alcuni alunni hanno preso in mano spatole e pennelli ed hanno tinteggiato alcune aule.
Certo, quel lavoro spetterebbe al padrone di casa, vale a dire all’Amministrazione Comunale. I genitori però non fanno polemiche. Stanchi di questa situazione si sono rimboccati le maniche e, ottenuto il via libera della dirigenza scolastica, hanno iniziato a sistemare le pareti malandate.
L'intervento dei genitori però non è finito qui, infatti si sono visti costretti a
racimolare qualche soldo per comprare carta igienica, colori, gessetti e quant'altro.
Insomma oltre ai soliti costi fissi della scuola, le famiglie hanno dovuto rimetterci tempo e denaro proprio quando, vista la grave crisi, dovrebbero essere aiutate.
Ci piacerebbe vivere in un paese dove le
scuole siano considerate dei gioielli di famiglia da preservare e curare, rendendole attraenti per tutti coloro che le frequentano. Non un peso in più per le famiglie ed un costante pericolo per gli alunni e insegnanti costretti quotidianamente a combattere con calcinacci e strutture degradate.
Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."