intanto la ringraziamo per l'ospitalità che il Suo settimanale ci riserva. In merito ai contenuti dell'editoriale pubblicato su Fax del 3 Novembre 2012 n. 43, ci terremmo a fare alcune osservazioni.
Ci rammarica che Lei sia ancora tra i pochi che associano il MoVimento 5 Stelle al concetto di antipolitica. Tenga presente che quando in democrazia una moltitudine di persone – in maniera pacifica e senza esprimere alcun atto di violenza - si esprime verso un certo orientamento, alcune domande bisogna pur farsele.
A nostro parere quando i cittadini si organizzano, anche per protestare in maniera pacifica, svolgono opera benemerita che fa crescere la dialettica tra le parti e di conseguenza la democrazia. Che poi non si tratti di sola protesta lo dimostrano le azioni ed il programma (http://www.beppegrillo.it/movimento/programma/).
Affermare che i cittadini non credono più nella politica e nei partiti perché le loro pratiche li hanno allontanati dalla politica stessa, e nello stesso tempo affermare che opporsi a tale degrado significa fare antipolitica, è una contraddizione in termini. È vero l'esatto contrario, ovvero che molti cittadini volendo partecipare e fare buona politica si oppongono con forza alla deriva in cui si sta precipitando. Di chi è allora la colpa se la politica, in un delirio di autocannibalismo, sta distruggendo se stessa con comportamenti, questi sì, antipolitici?
In una prospettiva da tregenda di un futuro con i 5 Stelle, che alcuni (ormai pochi) paventano, Lei afferma che “la vera rivoluzione consiste nel cambiare i partiti, nel ringiovanirli e nel renderli più rappresentativi [...]”. Campa cavallo...!
In attesa di questo miracolo, i cittadini cosa dovrebbero fare? Aspettare che lor signori facciano delle sedute di autocoscienza o che si autoflagellino in processione stile Vattienti?
Possiamo anche noi fare qualcosa? O non ne abbiamo il diritto?
D'altronde anche Lei afferma nell'editoriale che “Non c'è dubbio che la sua [del M5S] sia una rivoluzione necessaria”. La Storia non è altro che una serie di utopie realizzate, lasciamo quindi che i flussi che scorrono nelle società si esprimano a pieno. Arginare i fiumi spesso significa provocare alluvioni.
Con vera stima La ringraziamo e restiamo sempre disponibili al dialogo.
P.S. Grillo non siederà mai ad alcun tavolo istituzionale né in Italia né in Europa. Di certo, però, le salme presenti ai tavoli si divertirebbero molto di più.