Il 12 marzo scorso è stato approvato un
Piano Nazionale che intima agli enti locali (compresi i comuni) di attuare
provvedimenti anti-corruzione. I comuni devono così redigere, in maniera tempestiva, un piano triennale con contenuti minimi definiti dalle linee guida e che preveda una fase di di individuazione delle aree a maggiore rischio corruzione con il coinvolgimento dei dirigenti e del personale amministrativo.
Siamo curiosi di sapere se la nostra Amministrazione ha provveduto all'attuazione di questo piano imposto dal Comitato interministeriale e alla sua diffusione, che noi riteniamo un ottimo strumento per la prevenzione del reato di corruzione e in piena attuazione dell'
art. 147 del TUEL. In particolare le linee guida impongono la trasmissione telematica al Ministero della Funzione Pubblica del piano triennale e la rotazione di impiegati e dirigenti nelle funzioni ad alto rischio corruttivo. Molto importante è anche il paragrafo 8 delle linee guida che si sofferma sulla formazione del personale amministrativo atta ad aumentarne le competenze normativo-specialistiche ed il senso etico. Se un piano di questo genere fosse stato redatto qualche anno fa forse questo malcostume sarebbe stato arginato e non avrebbe provocato danni alle nostre realtà locali e nazionali, perciò auspichiamo un celere adeguamento a queste norme, strumento essenziale per un'inversione di tendenza.
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Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo.