“Un fulmine a ciel sereno” per la maggioranza, un fatto su cui “bisogna capire chi ha tenuto la testa nella sabbia e ora prova vergogna a tirarla fuori” per l’opposizione.
Di certo c’è che a Palazzo di Città non sanno spiegarsi il via libera dato dal Ministero al rilascio delle concessioni alle aziende private che realizzeranno la posa in opera dell’elettrodotto. Una storia che ha inizio anni fa quando, il 09.03.2009, la società Enel Produzione S.p.A. ha presentato al Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento per l’energia istanza, poi accolta, per l’autorizzazione alla costruzione ed all’esercizio di un collegamento (merchant-line) in corrente continua tra l’Italia e l’Albania. Un impianto da 500 kV – 500 Mw tra i paesi di Casamassima (BA) e Porto Romano (Provincia di Durres – Albania) che passa proprio da Polignano. Precisamente tra Cala Ponte e Porto Cavallo, con una profondità di circa 1,5 m e una trincea larga 0,7 m circa.
È incredibile come la classe politica affronti e reagisca dinanzi alle proprie mancanze. Se invece di cascare dalle nuvole, abbandonassero per una volta i litigi e i mancati equilibri di forza tra i partiti e studiassero le carte, “scoprirebbero” quello che è palesemente chiaro. Il 07.04.2009 il Ministero dello Sviluppo Economico ha comunicato (nota prot. 43385) l’avvio del procedimento ed ha attivato la procedura di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) a livello regionale. La procedura di VIA si è conclusa con il parere di compatibilità ambientale positivo, con prescrizioni, rilasciato dalla Regione Puglia – Area Politiche per l’Ambiente, le Reti e la Qualità Urbana – Servizio Ecologia, mediante determinazione dirigenziale del n. 409 del 31.07.2010, comprensiva della valutazione di incidenza per le aree protette. Dove, ad esempio, è stata sottolineata la presenza del sito archeologico di Grottole. Il 29.05.2009 il Servizio Ecologia richiedeva alle amministrazioni interessate dall’intervento il parere di competenza (nota prot. N. 6250). Il 07.09.2009 il Servizio Ecologia sollecitava il parere di competenza al Comune di Polignano (nota prot. 10522).
E qui pare vi sia stato l’intervento dell’allora assessore Raffaele Scagliusi. Ma poi? Pare che in tutto quest’iter Polignano abbia dormito su 7 guanciali. I soggetti che ora si lamentano delle scelte di Regione e Ministero sono sempre i medesimi che sedevano in consiglio comunale.
Quel che è ancora più deprimente è costatare come un’Amministrazione alla guida di un paesino dove sono presenti ben due deputati non li interpelli minimamente per vagliare le possibili azioni parlamentari da intraprendere per modificare il progetto, fornendo loro la documentazione completa. Una documentazione che, ovviamente, continuano a non inserire sul sito del Comune: una lettera ministeriale, un progetto che tocca da vicino numerosi polignanesi e che, come affermano loro stessi, potrebbe intaccare lo sviluppo turistico del Paese, non è di interesse pubblico? Alle ventilate accuse e ai giochetti politici preferiremmo i fatti, di qualunque colore essi siano: perché prima dell’interesse di parte, un amministratore dedito al bene comune dovrebbe avere a cuore l’intera comunità che gli ha conferito questo incarico!
Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."