22 dicembre 2013


Turismo: mancano condivisione e programmazione


Due settimane fa abbiamo pubblicato le reiterate intenzioni del Sindaco Vitto di introdurre la tassa di soggiorno. Una scelta da noi non condivisa che preferirebbero puntare su altro piuttosto che su un ulteriore balzello che, in qualsiasi caso, andrebbe a pesare sulle attività polignanesi.
Un turismo che si rispetti, infatti, compie bilanci sin da ora per pianificare il futuro. A maggior ragione se pensiamo al boom di visibilità di cui gode ora il nostro paese grazie ai film della Apulia Film Commission (parte delle nostre tasse per agevolare economicamente chi gira le scene da noi e che dobbiamo sfruttare per farle ritornare nelle nostre tasche) e al web, che continua a consacrare Polignano come uno dei borghi più belli d’Italia (Linkiesta.it lo piazza tra i migliori 15). E ancor di più pensando ai dati – grezzi ed imparziali – rilasciati dallo IAT (Ufficio Informazione e Accoglienza Turistica) che ha contato 10.000 arrivi tra aprile ed agosto.
Proprio per questo va cambiato nettamente approccio per poter permettere a Polignano di compiere quel salto di qualità tanto atteso, andando oltre al successo raggiunto grazie alle sue bellezze naturali e paesaggistiche. È di vitale importanza innanzitutto il monitoraggio dei dati relativi all’incoming, dove la stessa Regione Puglia è indietro rispetto ad altre realtà, per arrivare ad una doverosa programmazione turistica seria, efficace, efficiente e redditizia per tutti i polignanesi e che permetta di analizzare, monitorare e valutare i profili dei nostri clienti (i turisti). I nostri visitatori sono difatti di tre categorie: regionali, nazionali ed internazionali, ciascuno con le proprie esigenze ed aspettative.
La comunità locale deve svolgere un ruolo determinante nella programmazione turistica: è fondamentale convocare periodicamente i rappresentanti delle categorie direttamente coinvolte nell’indotto turistico, gli artisti e le associazioni locali così da recepire le esigenze dal basso, captandone e cogliendone stimoli, istanze ed idee.
 Impossibile non ritornare sul tema caldo del momento: i lavori di rifacimento di Piazza Moro: “La nostra città potrebbe godere anche di un turismo culturale, non solamente estivo, in grado di destagionalizzare l’offerta. Magari riportando alla luce il tesoro nascosto sotto il centro abitato. Purtroppo dalle affermazioni di “tremontiana” memoria di qualche assessore del tipo “che ce ne facciamo di un cimitero”, sappiamo che l'Amministrazione pensa che con la cultura non si mangia.
Poi c'è il tanto atteso e mai realizzato piano spiagge, di cui si parla da anni e che ha visto la minaccia di commissariamento da parte dell’Ass. Barbanente. Giace da anni in un cassetto e ogni tanto qualcuno torna a parlarne ma non porta mai a termine nulla  Per i polignanesi ed i visitatori è di fondamentale importanza l’offerta di lidi accessibili e funzionali, con relativi servizi ed attrezzature. Sebbene darà lustro a Polignano, le Amministrazioni pensano che sarà il porto a garantire il futuro turistico del paese? O ritengono anche loro che sia giunto il momento di prendere di petto la situazione? Magari coinvolgendo attivamente una personalità che Polignano ha l’onore di vantare: ovvero il dottor Vincenzo Capobianco, dirigente presso l’Agenzia del Demanio a Roma. È mai stato interpellato per dare il suo contributo da cittadino attivo al Piano Spiagge?
Sindaco Vitto, come può ben vedere, prima di parlare di tassa di soggiorno ci sarebbero parecchie cose da fare. Ma il vero problema è che finché non ci sarà una persona (o ancor meglio un team) che lavorerà seriamente sul turismo a 360°, inevitabilmente tutto questo resterà solo nei buoni propositi. Caro sindaco, noi aspettiamo fiduciosi il suo passo indietro sulla delega al turismo: lo faccia per consentire uno sviluppo a questo paese, lo faccia per i suoi concittadini.



Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."