Dopo l’incendio del 11 dicembre scorso le immagini, pubblicate dalla Voce del Paese, scattate nel mercato ortofrutticolo (abbandonato) di via Conversano, mostrano documenti più o meno intatti di varia natura su cui sono leggibili nomi e cognomi con tanto di dati sensibili: autorizzazioni e licenze edilizie concesse a nostri concittadini, multe con nomi e dati, verbali, contestazioni, fogli di servizio e persino oggetti improbabili come pilomat, segnaletiche, riviste, addirittura targhe e segnaletiche indicanti le vie e una targa commemorativa del centenario dell’Unità d’Italia del 1961.
La legge D.Lgs. 42/2004 in materia di Codice dei beni culturali e del paesaggio recita nell’art. 20 che “I beni culturali (quindi gli archivi, nda) non possono essere distrutti, danneggiati o adibiti ad usi non compatibili con il loro carattere storico o artistico oppure tali da recare pregiudizio alla loro conservazione”. Stando alle premesse di legge e al buon senso, gli attivisti del Movimento 5 stelle hanno prontamente fatto richiesta formale di chiarimento riguardo la natura degli atti abbandonati e le modalità di trasferimento che, a prima vista, appaiono decisamente anomale.
Alla nostra richiesta protocollata il 19 dicembre l’ufficio del responsabile alla Trasparenza e il Dirigente del settore Cultura ci ha risposto nei primi di gennaio e, in definitiva, pare che presso Palazzo di Città nessuno sappia come ci siano finiti lì. Non è nota neppure la natura degli atti abbandonati.
Nella nota di risposta alla richiesta del Movimento 5 Stelle, dopo la precisazione che il trasferimento dell’archivio è avvenuto conformemente al D.Lgs. 42/2004 dai locali della Sarnelli ai locali di proprietà del Comune alla C2 (l’attuale archivio storico) si legge «questo Ufficio non ha mai avuto alcuna notizia circa la presenza di materiale d’archivio nel mercato ortofrutticolo e, pertanto, ne ignora la consistenza, la tipologia, gli estremi cronologici, la presenza di un eventuale elenco di consistenza né tanto meno le modalità di trasferimento di tale documentazione e la loro precedente allocazione»; e nella nota successiva si comunica la trasmissione della richiesta di chiarimento a tutti i dirigenti degli altri settori.
Se tanta è l’attenzione che si presta alla documentazione in possesso al Comune di Polignano, non è difficile comprendere come arrivino i nuovi bollettini per la richiesta dei pagamenti dovuti 5 anni fa alla Tricom...