Replichiamo al manifesto della maggioranza apparso la scorsa settimana in paese che accusa "i grillini" di “chiacchiere e bugie” sull’elettrodotto. Cogliamo l’occasione per riprendere altre due vicende dell’attualità polignanese che seguono la falsariga di questo caso. Ci dispiace tornare su temi che sembravano, almeno per noi, chiari una volta per tutte ma c’è chi, a quanto pare, non riesce a fare altro che battagliare a parole sempre sullo stesso campo, facendo spesso autogol clamorosi. E non ci riferiamo soltanto al caso più recente che riguarda l’elettrodotto che ha visto la straordinaria invenzione di una sentenza del Consiglio di Stato che non c’è stata: la storia si ripete anche con la questione piazza Moro e per il piano spiagge. Infatti se da un lato fa sorridere vedere come l’Amministrazione spacci per documenti ufficiali titoloni di giornali, manco questi fossero l’ufficio stampa dei diversi Enti Istituzionali, dall’altro ci preoccupa, e molto, l’arroganza e i metodi mediocri con i quali i nostri amministratori prendono continuamente in giro i cittadini.
In tutte e tre le occasioni abbiamo preteso trasparenza (il Sindaco ha basato la sua campagna elettorale su questo principio, ricordiamo i manifesti rosa con questa sola parola scritta su), e abbiamo chiesto di prendere visione di documenti ufficiali a testimonianza di quanto da loro affermato. Ovvero: che “sotto piazza Moro non c’è niente”, che “il piano spiagge è già pronto e depositato in Regione” e che “il Consiglio di Stato ha deciso lo spostamento del percorso dell’elettrodotto”. Bene, in tutti e tre i casi, non abbiamo ricevuto la documentazione relativa, o meglio, abbiamo ricevuto risposte che puntualmente hanno smentito le loro affermazioni. Per piazza Moro, infatti, ad oggi c’è un documento ufficiale della Soprintendenza che afferma che “l’area interessata è sottoposta ad alto rischio archeologico e le vaste aree antropiche sono presenti ad una profondità di tre metri”. Quindi sotto c’è qualcosa!
Per il piano spiagge abbiamo fatto accesso civico e ci è stato risposto che lo stesso è ancora in fase di elaborazione (quindi non è pronto come invece è stato affermato e soprattutto non è stato depositato in Regione).
Allo stesso modo, abbiamo richiesto la sentenza, ordinanza o comunque un atto ufficiale del Consiglio di Stato sull’elettrodotto e ci è stato semplicemente risposto che la decisione è stata rinviata al 1° luglio e, dunque, non vi è alcun atto ad oggi che imponga lo spostamento del percorso!
Ora, se due indizi fanno un sospetto, tre fanno sicuramente una prova. A questo punto, chiediamo ai cittadini se ci sia ancora da fidarsi di questa gente che mente spudoratamente e che, puntualmente, documenti alla mano, viene smentita. Chiediamo a tutti gli attori in questione di trarre le proprie conclusioni.
I 3 indizi (Nei seguenti post troverete i link ai dettagli delle vicende, correlate di atti ufficiali e delle nostre azioni):
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