I lecci abbandonati in via Kennedy (e ne manca uno) |
Completati i lavori di piazza Moro, e incassati i relativi complimenti e critiche sugli aspetti estetici e sulla scelta della vegetazione, sembrano essere andati nel dimenticatoio gli storici lecci che adornavano il perimetro della piazza old style. Circa 70 piante, infatti, furono (temporaneamente, così fu annunciato) sistemate nella fascia di terreno confinante con la statale 16, in corrispondenza di via Kennedy, nell’attesa di una decisione finale sulla loro futura collocazione. Una decisione mai avvenuta, nonostante questi lecci potavano benissimo adornare e completare la stessa zona in maniera definitiva e non poggiati nei pani di terra. Sta di fatto che, da alcune settimane a questa parte, una decina di questi grandi lecci presenta evidenti e diffusi ingiallimenti fogliari che, se non affrontati per tempo, porterebbero con ogni probabilità al disseccamento ed alla perdita delle piante.
Molto spesso la morte della pianta sopraggiunge dopo una fase di deperimento della medesima con rarefazione della chioma e seccumi più o meno diffusi. Su piante sofferenti, per giunta, frequentemente si possono generare attacchi di necrosi corticali, con disseccamenti dei germogli o rami colpiti e talora con fruttificazioni dei patogeni implicati. Le piante in stress, con diametro di 15-30 cm possono valere, in condizioni ottimali, circa 500 euro. Pertanto nel caso di disseccamento, la perdita stimata per il Comune sarebbe di circa 35.000 euro di denaro pubblico, oltre al valore paesaggistico ornamentale e le spese finora sostenute per la loro manutenzione nonché quelle relative al futuro acquisto di alberi della stessa tipologia.
In poco o nulla pare, sentendo i residenti della zona, siano consistiti i lavori di manutenzione: qualche sporadico intervento irriguo e di diserbo. Ma il Quercusilex è una specie che soffre particolarmente lo stress post trapianto, dato l’apparato radicale fittonante, tanto più quanto aumenta l’età della pianta. Ciò posto sarebbe stato opportuno completare l’operazione di trapianto, mettendo a dimora i lecci in buche efficacemente preparate a regola d’arte, non semplicemente poggiandone sul terreno, ancorché con pane di terra e dopo una superficiale sistemazione del terreno ospitante. Dopo il trapianto era necessaria, come è stata fatta, una potatura pesante per ridurre al minimo la funzionalità vegetativa durante l'estate. Tuttavia, lo squilibrio tra chioma e radici, l’irrazionale messa a dimora e le scarse cure colturali post spostamento, sono tra le prime cause del mancato attecchimento dei lecci adulti.
Dinanzi all’analisi tecnica, auspichiamo un rapido intervento dell’assessore di competenza. Amministrare non significa solamente tagliare i nastri delle opere di grande visibilità in pieno centro ma anche prendersi cura del patrimonio della comunità, prestando attenzione alle zone periferiche spesso abbandonate a se stesse.
Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."