Da quando sono entrati alla Camera, i due parlamentari polignanesi del M5S hanno mantenuto
la loro promessa, restituendo agli italiani oltre 155 mila euro tra eccedenze dei rimborsi e dimezzamento dell’indennità
Mentre aumentano tasse e balzelli vari per i cittadini italiani (ultima arrivata è la TASI) e nessun taglio reale è stato compiuto sui costi della politica, il M5S continua a mantenere la parola data a febbraio 2013. In vista del 4° Restitution Day, infatti, i due parlamentari polignanesi Giuseppe L’Abbate ed Emanuele Scagliusi hanno conferito al “Fondo per le piccole e medie imprese” rispettivamente 17.850,82 euro e 16.020,85 euro relativi al dimezzamento dell’indennità e all’eccedenze dei rimborsi per i mesi di aprile, maggio e giugno 2014. Dal loro primo giorno a Montecitorio, i due deputati di Polignano hanno restituito agli italiani un totale pari a 155.793,24 euro.
Soldi che noi reputiamo in eccesso sia per il compenso di un parlamento italiano sia per le spese correlate all’esercizio delle proprie funzioni che, nel caso dei politici dei partiti, costituirebbero persino reddito non tassato. Invitiamo gli imprenditori interessati a porci tutte le loro domande per aiutare, nel nostro piccolo, l’economia del nostro Paese. E confidiamo che, prima o poi, alle vacue chiacchiere del Presidente Renzi, giungano finalmente i fatti ma, purtroppo, la realtà ci dimostra l’esatto contrario. Neppure i colleghi in Parlamento che si sono scagliati contro i costi della casta durante le campagne elettorali hanno mantenuto la promessa e, sino ad oggi, non si sono ridotti di un centesimo i loro emolumenti. Nel frattempo, però, i partiti politici sono riusciti nell’impresa di intascarsi altri denari, all’insaputa degli italiani.
Nel mese di agosto, infatti, nel silenzio generale, il PD ha percepito oltre 14 milioni di euro (3,3 milioni per la Camera; 3,8 mln per il Senato; 2,3 per le regionali 2010; 1,2 per le regionali 2012/2013 e 3,5 milioni per il cofinanziamento 2014) mentre il Popolo della Libertà ha incassato circa 10,3 milioni di euro (di cui 2,7 per la Camera; 3,2 per il Senato; 2,5 e 0,8 per le regionali 2010-12-13 e 1,2 milioni per il cofinanziamento 2014): soldi a cui il M5S ha rinunciato sin dal primo giorno in Parlamento, mantenendo la parola data. Noi facciamo quel che diciamo, le chiacchiere le lasciamo a Renzi ed ai suoi lacchè.
Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."