12 settembre 2014


Ponte dei Lapilli: la posidonia conservata “contro legge”

Ricordate la posidonia che ingombrava la spiaggetta di Ponte dei Lapilli e che rendeva difficoltoso e poco piacevole ai bagnanti l’ingresso in acqua? Ora non c’è più, anzi c’è! Infatti, circa una ventina di bustoni di plastica nera, i classici da immondizia indifferenziata, ricolmi di posidonia giacciono proprio sotto il ponte della caletta. La normativa comunitaria e nazionale in materia, però, dispone ben altro. Il principio alla base è che ha notevole valore ecologico e contribuisce a proteggere le spiagge dall’erosione. È una riserva trofica e una fonte di carbonio e nutrienti nonché costituisce l’habitat naturale per molti organismi, favorendo la formazione delle dune embrionali. Ciò, però, va conciliato con le esigenze della fruizione turistica dei litorali. La circolare n. 8123/2006 dispone tre possibili strategie di intervento: mantenimento in loco delle banquettes, spostamento degli accumuli in altre zone della medesima spiaggia o in altre vicine, rimozione permanente e trasferimento in discarica. In questo caso pare si sia optato per la seconda opzione che, però, non prevede assolutamente l’inserimento e la conservazione della posidonia in bustoni di plastica.
Invitiamo l’assessore all’Ambiente Simone e il corpo dei vigili urbani a fare chiarezza su questa vicenda che appare molto strana: da un lato, così sistemati, i bustoni divengono persino un pericolo in occasione di altri acquazzoni torrenziali, dall’altro le proprietà della posidonia vengono drasticamente compromesse dalla conservazione in bustoni di plastica, probabilità non contemplata dalla normativa. Si è parlato di circa 40.000 euro a disposizione per ripulire quella spiaggetta ed è questo, dunque, il modo in cui sono stati spesi?


Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."