“Mi fa male che tra imposte dirette e indirette un italiano medio paghi, giustamente per carità, un carico di tributi tale, che se nel Medioevo, le guardie del re l’avessero chiesto ai contadini, sarebbero state accolte a secchiate di merda” recitava Gaber in “Mi fa male il mondo” nel lontano 1995. E, leggendo l’articolo di Fax della settimana scorsa, i polignanesi non stanno reagendo molto bene all’aumento delle tasse imposto dall’Amministrazione Vitto. Eppure il primo cittadino si era impegnato in campagna elettorale a “Non aumentare le tasse locali”. Ennesima promessa mancata ma ormai ci siamo abituati.
Ad oggi, infatti, l’Amministrazione Vitto in soli due anni e mezzo di mandato ha aumentato del 10% quasi tutti i tributi minori (Tosap permanente e temporanea, pubblicità annuale e temporanea, affissioni e canoni di locazione mercato). Abbiamo detto quasi perché l’ultima rimasta, la Tarsug (tassa raccolta rifiuti giornaliera) è stata aumentata addirittura del 1618%! Avete letto bene: milleseicentodiciottopercento. Roba da record.
Per non parlare di Tasi, Tari (alla faccia delle premialità promesse) e addizionale Irpef. Insomma, l'Amministrazione Vitto ha scambiato le tasche dei polignanesi per un bancomat da cui prelevare continuamente per poi non realizzare neanche un solo punto del programma elettorale.
I polignanesi, infatti, pagano le tasse ma di servizi non ne vedono neanche l'ombra. Adesso capiamo perché Vitto durante il faccia a faccia pre-elettorale organizzato proprio da Fax, alla domanda rivolta sul “come trovare i soldi per governare” non rispose. I polignanesi hanno capito la vera risposta.
Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."