Questa rubrica nasce per segnalare, periodicamente, le buone pratiche messe in atto in altri comuni italiani per migliorare la qualità della vita dei cittadini.
Perché buttare le bucce d’arancia se con queste possiamo fare il bucato? Lo abbiamo già detto negli altri numeri di questa rubrica, tutti gli scarti possono essere utilizzati all’infinito. Anche gli scarti delle bucce d’arancia. Secondo Gunter Pauli, fondatore dell’economia blu e di Zeri, le bucce d’arancia contengono d-limonene, un detergente naturale in grado di rimpiazzare quasi completamente i detergenti industriali prodotti con olio di palma, la cui coltivazione in misura massificata ha comportato la distruzione di intere foreste tropicali.
Possiamo riutilizzare le bucce d’arancia, dunque, per lavare la biancheria o le nostre mani: quando ‘beviamo la spremuta possiamo anche lavare i vestiti’. Come fare? basta spremere il d-limonene dalle bucce. A sfruttare e a riutilizzare le bucce d’arancia sono già 8 stabilimenti del Brasile e un nuovo stabilimento appena nato in Messico. La soluzione è valida per tutti gli agrumi. La Blue Economy dimostra, anche con questo esempio, che tutti gli scarti non sono mai veramente scarti e possono rappresentare una grande risorsa per gli altri. In questo periodo, per contrastare l’influenza, faremo un grande uso di arance e agrumi. Riutilizziamo le bucce ed evitiamo di sprecare.
Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."