Che i commercianti di Piazza Trinità si
sentano cittadini di serie B per come sono trattati dall’Amministrazione Vitto
è cosa risaputa. Più volte, infatti, hanno fatto notare la differenza di
trattamento rispetto ai commercianti di altre zone centrali del paese. Eppure
pagano gli stessi tributi e per questo pretendono gli stessi diritti. Niente di
più, niente di meno. Quello che però è accaduto sabato 20 dicembre 2014, alle 9
circa, è alquanto indecente. I commercianti, infatti, si sono visti occupare la
piazza da un’autobotte carica di veleno con annessi due addetti che, muniti di
idrante, hanno irrorato le palme presenti.
Più volte abbiamo sollevato il problema legato al trattamento delle palme. Non è ammissibile utilizzare veleni tossici alle 9 del mattino nel bel mezzo di una piazza pubblica spesso frequentata da bambini, anziani e animali domestici. Già il quadro normativo precedente al piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei fitofarmaci (PAN) prevedeva l’obbligo di apporre dei cartelli con l’indicazione del principio attivo, la data di trattamento ed il tempo previsto per poter rientrare nell’area trattata, oltre che il consiglio di usare prodotti a bassa tossicità e persistenza. A maggior ragione oggi, con l’entrata in vigore del nuovo PAN, con decreto Mipaaf del 22 gennaio 2014, l’uso sostenibile dei presidi fitosanitari nelle zone frequentate dalla popolazione sensibile è stato rinforzato: la norma (Par. A.2.2. e A.5.6), infatti, ribadisce l’obbligo dei cartelli, si pone l’obiettivo di ridurre l’uso dei fitofarmaci e le dosi in aree frequentate, di preferire metodi alternativi al trattamento, oltre che di stabilire l’obbligo di divieto per i prodotti riportanti in etichetta determinate frasi di rischio, tra cui la potenziale cancerogenicità, il rischio per le donne in gravidanza, per la sensibilizzazione al tatto ed alle vie respiratorie, e il rischio di effetti irreversibili.
Abbiamo anche sollecitato l’Assessore all’agricoltura Giovanni Abbatepaolo ad emanare un regolamento per l’utilizzo sostenibile dei fitofarmaci ma tutti i nostri appelli, fino ad oggi, sono stati inascoltati. Questa volta, tra l’altro, il trattamento fatto non è stato neanche segnalato con nessun tipo di cartello e ciò è gravissimo. Cosa accadrebbe se un bambino o un cane restassero intossicati? Queste cose il Sindaco Vitto dovrebbe saperle dato che spetta a lui garantire la sicurezza dei cittadini.
Per concludere, i due dipendenti muniti di tuta e mascherina (mentre i cittadini della piazza respiravano ignari il veleno), sono scappati a gambe levate appena due cittadini hanno provato a chiedere spiegazioni, tanto da dimenticarsi di trattare alcune palme.
Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."
Più volte abbiamo sollevato il problema legato al trattamento delle palme. Non è ammissibile utilizzare veleni tossici alle 9 del mattino nel bel mezzo di una piazza pubblica spesso frequentata da bambini, anziani e animali domestici. Già il quadro normativo precedente al piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei fitofarmaci (PAN) prevedeva l’obbligo di apporre dei cartelli con l’indicazione del principio attivo, la data di trattamento ed il tempo previsto per poter rientrare nell’area trattata, oltre che il consiglio di usare prodotti a bassa tossicità e persistenza. A maggior ragione oggi, con l’entrata in vigore del nuovo PAN, con decreto Mipaaf del 22 gennaio 2014, l’uso sostenibile dei presidi fitosanitari nelle zone frequentate dalla popolazione sensibile è stato rinforzato: la norma (Par. A.2.2. e A.5.6), infatti, ribadisce l’obbligo dei cartelli, si pone l’obiettivo di ridurre l’uso dei fitofarmaci e le dosi in aree frequentate, di preferire metodi alternativi al trattamento, oltre che di stabilire l’obbligo di divieto per i prodotti riportanti in etichetta determinate frasi di rischio, tra cui la potenziale cancerogenicità, il rischio per le donne in gravidanza, per la sensibilizzazione al tatto ed alle vie respiratorie, e il rischio di effetti irreversibili.
Abbiamo anche sollecitato l’Assessore all’agricoltura Giovanni Abbatepaolo ad emanare un regolamento per l’utilizzo sostenibile dei fitofarmaci ma tutti i nostri appelli, fino ad oggi, sono stati inascoltati. Questa volta, tra l’altro, il trattamento fatto non è stato neanche segnalato con nessun tipo di cartello e ciò è gravissimo. Cosa accadrebbe se un bambino o un cane restassero intossicati? Queste cose il Sindaco Vitto dovrebbe saperle dato che spetta a lui garantire la sicurezza dei cittadini.
Per concludere, i due dipendenti muniti di tuta e mascherina (mentre i cittadini della piazza respiravano ignari il veleno), sono scappati a gambe levate appena due cittadini hanno provato a chiedere spiegazioni, tanto da dimenticarsi di trattare alcune palme.
Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."