11 febbraio 2015


Il piacere di Vitto di metter sempre nuove tasse


È proprio vero il detto che “il lupo perde il pelo ma non il vizio” e, infatti, l’Amministrazione Vitto proprio non perde il vizio di aumentare le tasse. Adesso sembra essere arrivato il momento dei turisti, i quali hanno la “colpa” di scegliere Polignano per trascorrere le loro vacanze. Su di loro, infatti, si sta per abbattere l’ira funesta del Sindaco Vitto che, da buon democratico, non si accontenta di spremere solo i polignanesi. Il problema però, come sempre, è la confusione che questa Amministrazione crea ogniqualvolta tratta l’argomento tasse. Ed anche in questo caso il tutto è ancora molto fumoso. Leggendo le dichiarazioni del consigliere comunale Mimmo Lomelo, infatti, sembra che con la tassa di soggiorno risolveremo tutte le mancanze di Polignano in materia turistica. Guardando poi le tre motivazioni a cui fa riferimento per promuovere la tassa, ci viene anche un po’ da sorridere. Un’Amministrazione che vuole inserire la tassa di soggiorno per non chiedere contributi agli sponsor per eventi e servizi, o che decide di introdurre la tassa nel proprio paese perché un altro, a suo avviso meno bello, l’ha già istituita, sembra quantomeno non avere le idee chiare sulle finalità di tale tassa che, stando al decreto legislativo 2011, dovrebbe servire a “finanziare interventi in materia di turismo, manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali e dei relativi servizi pubblici locali”. La terza ci sembra una motivazione che nulla ha a che fare con motivazioni riconducibili all’introduzione di questa tassa.
A parte questo, ancora una volta, traspare l’ottusa volontà, da parte di questa Amministrazione, di non coinvolgere gli addetti ai lavori e chi al turismo ha affidato il proprio futuro. Sia per capire quanti siano favorevoli, sia per condividere le azioni da mettere in atto con gli introiti ricavati. Quello che a nostro parere occorre è una pianificazione seria e un team di esperti che si occupi dello sviluppo turistico di Polignano e che dica “ex-ante” a cosa servirà la tassa di soggiorno in modo da indicarlo ai turisti che, confidiamo, saranno più disposti a contribuire. Tempo fa abbiamo evidenziato come, dagli studi dell’Osservatorio Nazionale sulla tassa di soggiorno, si evinca che i turisti faticano ad accettare questa imposizione tariffaria. Gli italiani contrari a questo balzello erano quasi l’80% e il 94% dei tour operator la reputa incomprensibile nella sua formulazione mentre il 17% ha già deciso di spostare i flussi verso località turistiche “dove non è presente tale tassa”. Ma a quanto pare, questo studio non è stato per nulla preso in considerazione dai nostri amministratori che hanno solo colto la possibilità di aumentare gli incassi, tralasciando gli eventuali riflessi negativi che questa tassa potrebbe avere sul turismo del nostro paese. D’altronde, per un’Amministrazione che ogni anno chiude i bilanci con avanzi milionari, forse chiedere una programmazione è davvero troppo.


Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."