Questa rubrica nasce per segnalare, periodicamente, le buone pratiche messe in atto in altri comuni italiani per migliorare la qualità della vita dei cittadini
Se pensiamo che la frazione umida dei rifiuti rappresenta in media nazionale circa il 25% del totale per una famiglia, non possiamo non dare a questi rifiuti una seconda vita molto più nobile come la trasformazione in concimi. Una soluzione valida ed efficace e che permette di gettare nel lavandino tutto quello che finirebbe nel contenitore dell’umido (verdura, avanzi di cibo, ossa, gusci d’uovo…).
Si installa sotto al lavandino, si collega al normale scarico ed è grande quanto una pentola a pressione. È pericoloso? Assolutamente no. Non ha lame come un frullatore, ma un cilindro alto 4 cm con la faccia interna “a grattugia”: sul fondo, non raggiungibile con le mani a meno di non infilarle oltre il polso, c’è un disco con due martelletti mobili.
In Italia è legale e non ha effetti negativi sulla depurazione delle acque anzi, a detta di Paolo Battistoni, docente di Chimica all’Università politecnica delle Marche, “le arricchisce di materiale organico polverizzato, ottimo per alimentare i depuratori. Il danno vero lo fanno, semmai, detersivi e prodotti chimici che finiscono negli scarichi”. Insomma, “tritare” i rifiuti non è mai stato così utile e avviare una sensibilizzazione sarebbe molto vantaggioso sia dal punto di vista ambientale che economico. La città di Philadelphia, infatti, ha raggiunto il suo obiettivo riducendo di oltre 19.000 tonnellate il “peso” della gestione dei rifiuti alimentari con un risparmio economico di oltre un milione di dollari.
Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."
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