Il caso dell'
elettrodotto Albania-Italia, scoppiato ad ottobre 2013 quando le amministrazioni locali, dimenticandosi di quanto avevano precedentemente approvato, rigettavano tout court il progetto, giunge a conclusione. Con la sentenza della prima sezione del Tribunale Amministrativo di Bari, infatti, viene
rigettato il ricorso presentato dall’Amministrazione guidata dal Sindaco Domenico Vitto (PD) sulla merchant-line che dovrebbe collegare Porto Romano (provincia di Durres – Albania) a Casamassima, approdando sulle coste di Polignano. Le motivazioni ripercorrono le parole usate, nel febbraio 2014, dal sottosegretario allo Sviluppo Economico Claudio De Vincenti nella
risposta all’interrogazione parlamentare dei portavoce
Giuseppe L’Abbate ed
Emanuele Scagliusi (
M5S), datata ottobre 2013.
Il testo della sentenza del TAR evidenzia tutta l’
incapacità, la
presunzione e l’
ignoranza dell’Amministrazione Vitto. Una Giunta che
non conosce le procedure amministrative
VIA e
VAS e che si è pure lamentata della lunga procedura, quando sono gli stessi tempi dilatati a tutelare l’ambiente ed a coinvolgere tutte le amministrazioni locali in procedimenti come questo. Il nostro Comune sarebbe dovuto intervenire, come ricorda il TAR, circa
5 anni fa mentre, invece, ha decantato ai quattro venti una
presunta vittoria in questo contenzioso, dimostrando ancora una volta di
non saper leggere e capire i documenti.
Su questo progetto, tutti i Comuni e la Regione Puglia con l’Assessore Barbanente hanno dato parere positivo:
tranne Polignano rimasta silente. Un silenzio che saranno costretti a
pagare i cittadini due volte: una vedendo comunque realizzarsi questo elettrodotto
inutile per il nostro territorio e l’altra con le spese per i ricorsi a cui si è ridotta l’Amministrazione Vitto, con un
costo per le casse del Comune di Polignano di 2.691,83 euro oltre spese generali, CAP e IVA.
Nella sentenza, infatti, il Presidente della Prima sezione del TAR,
Corrado Allegretta evidenzia che “
deve essere sottolineato il comportamento procedimentale tenuto dal ricorrente Comune di Polignano durante la fase endoprocedimentale che ha condotto all’emanazione della VIA. Diversamente dagli altri Enti interessati, il Comune ricorrente non ha fatto pervenire alcun parere alla Regione, anche dopo essere stato sollecitato dalla stessa con nota prot. n. 10522 in data 7 settembre 2009, come documentato nel provvedimento di VIA del 30 luglio 2010. Solo, successivamente, in sede di Conferenza dei Servizi, tenutasi il 21 dicembre 2010, il Comune di Polignano si è opposto all’approdo nella zona scelta dalla Società Enel Produzione SpA. Ma quando è già stata acquisita dalla Conferenza dei Servizi la VIA positiva, risulta privo di valore il motivato dissenso espresso da Amministrazioni non preposte alla tutela ambientale, paesaggistico territoriale, del patrimonio storico-artistico, della salute e della pubblica incolumità (art. 14-ter, c. 5, L. n. 241/1990)”.
Insomma quello che abbiamo ripetuto da sempre a questa Amministrazione
sorda e, nei fatti,
incapace di gestire la cosa pubblica. Noi abbiamo provato con la nostra interrogazione parlamentare a bloccare il progetto dell’elettrodotto ma il Governo, in tutta chiarezza, espresse chiaramente che avrebbe dovuto opporsi all’epoca il Comune e che, ora, non vi era più nulla da eccepire.
In questa disfatta,
l’augurio è che a pagare di tasca propria almeno i costi sostenuti per i ricorsi siano il Sindaco Domenico Vitto e il Presidente della Commissione Ambiente Mimmo Lomelo. Affinché, almeno per una volta, non siano sempre i cittadini a pagare con le proprie tasse usate in malo modo.
Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."