Dopo la denuncia dei parlamentari
Giuseppe L’Abbate ed
Emanuele Scagliusi (
M5S) sulla
sentenza del TAR Puglia che ha rigettato il ricorso (ritenuto oltremodo tardivo) del Comune di Polignano sull’elettrodotto Albania-Italia, sono giunte le
giustificazioni dell’Assessore regionale
Angela Barbanente e del Sindaco
Domenico Vitto nonché una lettera di richiesta d’attenzione, rivolta a Vendola, da parte del Presidente del Consiglio
Onofrio Introna. Parole che, però, tali rimangono e rappresentano una “arrampicata sugli specchi” ineguagliabile.
Tutto questo giustificarsi è incredibile. La stessa identica classe politica alla guida dei nostri territori da
più di dieci anni, artefice delle decisioni prese, ora sembra volersene smarcare. La Regione Puglia, con l’assessore Barbanente avrebbe potuto cercare essa stessa per prima un approdo differente eppure ha concesso il proprio avallo a quest’opera. Lo stesso Presidente Onofrio Introna non capiamo su quale scranno sia stato seduto negli ultimi lustri, dato che è la sua Giunta ad avere permesso la realizzazione dell’elettrodotto. La sua lettera, per quanto possa far piacere, è
inutile e
tardiva e forse serve solo a ripulirsi la coscienza in campagna elettorale.
Un capitolo a parte, invece, per il Primo cittadino di Polignano (BA) Domenico Vitto (PD). Troppo facile rispondere ‘
io non c’ero’ quando sono sempre loro stessi a occupare le poltrone da vent’anni a questa parte. Il Sindaco Vitto siede in consiglio comunale da
oltre dieci anni e non ha comunque fatto nulla. Peraltro, in questi anni è stato anche
vicepresidente del Consiglio provinciale e la stessa Provincia di Bari ha espresso
parere positivo al progetto come la stessa sentenza del TAR ricorda. Dopo la risposta del Ministero dello Sviluppo Economico all'interrogazione parlamentare prensentata a ottobre 2013, suggerimmo all’Amministrazione di Polignano che qualsiasi ricorso poteva rivelarsi fallace ed inutile alla luce della ricostruzione fatta dal Governo. Eppure si è preferito con
presunzione andare avanti,
spendere soldi pubblici, millantare pubblicamente una sentenza del Consiglio di Stato che concedeva una
inesistente vittoria e lanciarsi in offese pesanti e continuate nei nostri confronti.
La Giunta locale, poi, ha effettuato
un solo incontro, a termini praticamente scaduti, con l’Enel non trovando una soluzione alternativa all’approdo dell’elettrodotto.
In conclusione, noi non cambiano giudizio sull’operato dell’Amministrazione di Polignano.
Incapacità nel non sapere leggere la documentazione che giunge a Palazzo di Città.
Ignoranza nel non saper distinguere i procedimenti VIA e VAS, quando per una singola opera non esiste la VAS come spiegato dal TAR ma non ancora compreso dal Sindaco.
Presunzione nel proseguire testardamente con ricorsi inutili, pagando con le tasche dei cittadini.
Questi non sono epiteti offensivi ma
pure e semplici constatazioni purtroppo. Se vogliono andare avanti con il ricorso, pagassero di tasca loro. Assordante ed imbarazzante il silenzio, infine, del candidato Francesco Schittulli, sino a pochi mesi fa Presidente della Provincia di Bari.
Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."