In merito ai lavori di rifacimento della pista ciclabile lungo via San Vito, si infuocata una discussione in merito alla distruzione della probabile via Traiana. Cerchiamo di fare un po' di chiarezza.
Quella che costeggia il mare al massimo è una diramazione della via Traiana. Per essere chiari, da Roma per giungere a Brindisi venne costruita (ca. III sec. A.C.) dapprima la via Appia che arrivava a Benevento e, da qui, a Taranto e Brindisi. La via Traiana venne fatta costruire dall'imperatore Traiano per raggiungere più velocemente Brindisi da Benevento (famoso l'arco di Traiano che dava inizio alla via Traiana) attraverso Canosa, Bitonto, Rutigliano, Conversano, Egnazia. Quella che passava per Polignano era una bretella che collegava Bitonto ai centri costieri, Bari, Mola, Polignano, Monopoli ed infine Egnazia. Quella che è stata scalfita dai cingoli delle ruspe è il tracciato del vecchio percorso che portava a Mola costeggiando il mare, percorso molto difficoltoso e scomodo come descritto da Giuseppe Mallardi nel suo Diario, allorché parti da Polignano nel 1807.
FAX - 08.08.2016 |
Quel tratturo dell'epoca venne sostituito da “una moderna autostrada” - beninteso per quei tempi - costruita in 27 mesi dal novembre 1834 al febbraio 1837, come si può leggere nella ricerca documentaria del Dott. Carlo De Luca “Il Ponte sul burrone”.
Lo scempio forse ancor più grave, però, è a nostro avviso la distruzione o dispersione dei mapponi che ricoprivano le pareti laterali della strada. Ora sono presenti solo sul lato opposto a quello della pista ciclabile, nel tratto minimo del ponte di Cala Paura e di Ponte dei Lapilli. Che fine hanno fatto i mapponi in carparo di ben 181 anni fa?!
Pensate che quei mapponi, alcuni lunghi anche 180 cm, sono ancora integri nonostante gli anni e le intemperie a differenza di quelli ricostruiti in cemento che sono del tutto sgretolati. È bastata l'Amministrazione Vitto per metterli fuorigioco. Come si è pronunciata in merito la Sovrintendenza dei Beni Culturali? Ci piacerebbe leggere il parere rilasciato sull'opera. Per questo abbiamo presentato istanza di accesso agli atti. Speriamo di avere risposta quanto prima.
Quei mapponi andavano preservati e conservati e non buttati in discarica. Sempre sperando di non ritrovarli, un domani, in qualche eden privato.
Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."