Solo due settimane dopo che la Cassazione ha dato l’ok ai Referendum contro le trivellazioni nei nostri mari, da Roma giunge notizia che il Governo ha presentato degli emendamenti alla Legge di Stabilità in discussione in Parlamento riguardo la ricerca di idrocarburi in mare. Si tratta di una modifica che sembra avere proprio l’obiettivo di far saltare i referendum (comunque più completi e risolutivi del problema, una volta per sempre, rispetto agli emendamenti del Governo) nel caso in cui si manifestasse il fenomeno della ‘abrogazione bloccante’ e cioè una modifica normativa precedente ai Referendum. La Corte Costituzionale, applicando quanto sancito dalla sentenza della stessa del 16-17 maggio 1978, n. 68, valuterà se nelle nuove disposizioni introdotte con la Stabilità 2016 sono stati modificati i principi ispiratori della complessiva disciplina preesistente e i contenuti normativi essenziali dei singoli precetti. In caso positivo il Referendum non si effettuerà più, in caso negativo il Referendum si effettuerà sulle nuove disposizioni legislative.
BLU 18.12.2015 |
Questa modifica in Stabilità, così come l’eventuale svolgimento del Referendum rappresentano sconfitte per il PD e per il Governo Renzi, evidentemente ‘colti sul fatto’. Ci sorprende, dunque, l’esultanza del Presidente Emiliano per una vittoria a metà che limita la volontà popolare dei referendum, invocata proprio dalle Regioni che, in attesa che la Corte Costituzionale si esprima, dovrebbero chiedere chiarezza sull’interpretazione degli emendamenti governativi alla Stabilità invece di esultar presto.
Cosa cambia per Polignano? Assolutamente nulla. I permessi di ricerca e prospezione al largo delle nostre coste, infatti sono tutti oltre le 12 miglia e non vengono intaccati minimamente dall’esito delle ultime decisioni in merito alle trivellazioni. Per quelle, l’unica speranza, è il ricorso che la Regione Puglia ha presentato dopo una nostra strenua battaglia per il coinvolgimento dell’avvocatura regionale e dopo numerose pressioni dei nostri consiglieri in via Capruzzi.
Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."