I dati dell'Agenzia Puglia Promozione mostrano che lo scorso anno sono stati registrati 3.271.000 arrivi (+2,6% rispetto al 2013) e 13.274.000 pernottamenti (-0,6%), la permanenza media è rimasta invariata rispetto all'anno precedente con circa 4 notti per ciascun turista. Dal 2007 al 2014 i pernottamenti dei turisti stranieri in Puglia sono cresciuti del 59% attestandosi, nel 2014, a circa 2 milioni e mezzo al cospetto di circa oltre 660.000 arrivi stranieri. Gli arrivi italiani, 2.607.000, sono aumentati dell'1,1% a fronte di una contrazione dei pernottamenti (-1,5% circa). Per Polignano i dati del 2014 parlano di 48.204 arrivi e 150.641 presenze, con un aumento di circa il 10% sia sul numero di arrivi che di presenze. Se si tiene conto che rispetto al 2012 parliamo di un incremento che supera il 35%, è facile rendersi conto dell'importanza che il turismo assume per l'economia polignanese. Un boom, dicono in tanti. Ma stiamo attenti che potrebbe rivelarsi un crac. Infatti, più frequenti rispetto agli anni scorsi sono state anche le lamentele dei turisti, stranieri e non, per i problemi legati alla sporcizia, alla gestione dei rifiuti, al cattivo odore proveniente del depuratore, agli schiamazzi notturni e all'ormai inderogabile necessità di incrementare gli accessi al mare. “Polignano è bella, ma offre poco” si comincia a sentire, sempre più spesso.
FAX - 05.12.2015 |
È facile notare come a Polignano la strategia turistica (ragionata o casuale?) e le peculiarità del territorio, facciano prevalere un turismo prettamente “nazional-balneare”, delineando un divario netto tra le presenze di italiane e quelle degli stranieri che, stando ai dati 2014, rappresentano solo un terzo delle presenze totali. Tuttavia, sarebbe opportuno cominciare a dedicarsi attentamente al mercato internazionale che, lo dicono i dati, privilegia le città di interesse storico e artistico (45%) rispetto alle località marine (17%). Un attento focus sulle potenzialità storico-artistiche della nostra città permetterebbe una più efficace destagionalizzazione, un minore ingorgo nei periodi clou e una differenziazione nell'offerta turistica.
Allo stesso tempo, analizzando il mercato nazionale, riteniamo che non basta avere una bella vista mare per soddisfare le esigenze di tutti i visitatori che, ricordiamolo, insieme alla comunità locale, dovrebbero essere messi al primo posto nella definizione di una strategia turistica. Studi affermano che il 56,2% degli italiani in occasione delle vacanze al mare è alla ricerca di emozioni ed esperienze uniche, possibilmente nuove, da raccontare al rientro a casa. Per gli italiani non è più sufficiente soggiornare in maniera passiva in una destinazione: vogliono partecipare attivamente alla socialità del luogo e vivere la vita che conducono i residenti. Si cerca il massimo coinvolgimento possibile, a contatto con i residenti della località, in modo da avere un contatto diretto con le tradizioni locali. L'italiano rivolge la propria attenzione verso luoghi dove il rapporto umano e relazionale è un fattore primario e chiede “il wifi gratuito” (14,1%), il “parcheggio auto” (13%), il “servizio in spiaggia” (10,9%), una “ristorazione tipica” (6,4%) e i “servizi per bambini” (5,8%).
Da queste parti, un altro anno è passato, un altro rimpasto è appena avvenuto ma nulla è cambiato con il sindaco sempre titolare della delega al turismo. Purtroppo, ci tocca constatare che oltre a compiacersi per il numero di visitatori giunti ai piedi di Modugno, nulla ha fatto l'Amministrazione Vitto in materia di viabilità interna, (a quando un collegamento giornaliero con la frazione di S. Vito?), pulizia e igiene dei luoghi pubblici e di interesse (spiagge, lungomare, centro storico, raccolta rifiuti puntualmente in affanno ecc.), più aree destinate a parcheggi (quell'area sterrata nei pressi della stazione sarebbe un parcheggio per auto?), più servizi per l'infanzia e per l'accessibilità diffusa (piano spiagge, ponteggi ecc.).
Il risultato? Un malcontento generale in parte attenuato dall'autenticità dei luoghi, dal clima, dalla qualità della cucina nostrana e dall'ospitalità dei polignanesi. Ma quanto potrà durare tutto questo? È vero, nei film la puzza del depuratore non si sente, le spiagge sono solitamente accessibili ed accoglienti e raramente gli attori hanno problemi di parcheggio. Ma è doveroso prestare molta attenzione ai commenti e alle sensazioni di chi visita il nostro paese per evitare di doversi indignare davanti alla delusione di chi, tornato a casa, ha voglia di far sapere al mondo del web, quello che nei film resta nascosto. Non è più il momento di giocare usando la principale risorsa del paese, il turismo, come piedistallo di notorietà a discapito di una pianificazione sostenibile portata avanti da professionisti del settore. Il rischio è di mettere contro polignanesi e turisti, operatori turistici e cittadini ritrovandosi, alla fine, con pochi sogni e tanti rimpianti.
Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."