Tre anni fa, in merito al bando dell'illuminazione pubblica varato dall'Amministrazione Bovino, ponevamo alcuni quesiti: “perché viene imposto l'uso della tecnologia LED alla ditta appaltatrice? Perché non aprire le porte a tutte le soluzioni per confrontarle l'una con l'altra e fare un'attenta valutazione di costi/benefici e di sostenibilità ambientale? Perché lo studio di fattibilità redatto non è pubblico ma è disponibile solo dopo aver versato una quota di € 20,00? Perché non è possibile sapere chi ha redatto tale studio? Qual è il risparmio previsto sul consumo di energia elettrica, visto che la tecnologia LED prevede risparmi consistenti? E poiché non si prevede un risparmio consistente, dove sono i servizi aggiuntivi per la popolazione che, almeno, compenserebbero i cittadini del mancato - forte – risparmio?”.
LA VOCE DEL PAESE - 05.02.2016 |
Quesiti che rimangono tuttora attuali: l’Amministrazione Vitto, infatti, dopo aver aspramente criticato il bando redatto dal “rivale” Bovino, oggi che è alla guida del paese non ha fatto altro che riproporlo identico. Poiché non abbiamo mai ricevuto risposte da Bovino, e crediamo che molto probabilmente non riceveremo risposte neanche dall’ormai afona Amministrazione Vitto-Colella-Lomelo, proviamo a riproporre i medesimi quesiti. Ma a questi se ne aggiungono di nuovi: perché, ad esempio, non si è pensato di effettuare questo intervento di risparmio energetico con le ESCo? Per chi non lo sapesse (non ci riferiamo ovviamente ai nostri “illuminati” amministratori, loro lo sapranno benissimo...sic!), le ESCo sono soggetti specializzati, che reperiscono le risorse finanziarie richieste, eseguono la diagnosi energetica, lo studio di fattibilità e la progettazione, realizzano l’intervento e conducono, post intervento, la manutenzione e l'operatività.
BLU - 29.01.2016 |
In pratica, le ESCo offrono a costo zero per l'ente pubblico la diagnosi, il progetto, gli interventi di efficientamento e la gestione energetica post intervento. Stipulano con l'ente pubblico un particolare contratto che consente loro di retribuirsi con i risultati dell’intervento (risparmio energetico) e con gli incentivi nazionali all’efficienza energetica e alle rinnovabili. Insomma, i polignanesi avrebbero potuto avere un nuovo impianto di illuminazione pubblica senza sobbarcarsi gli 8,8 milioni di euro di nuove tasse. E dire che dai palchi, durante la campagna elettorale, dicevano di avere ‘il giusto mix di gioventù e di competenze’. Se queste sono le competenze allora ben vengano gli incompetenti, almeno, avremmo la certezza di essere onesti.
Nulla di quanto promesso nel programma elettorale di Vitto è stato mantenuto ma, al contrario, sono stati portati avanti solo i progetti avviati dall'Amm. Bovino. A questo punto, come si suol dire, la domanda nasce spontanea: dov'è la discontinuità con il passato? Qual è la differenza tra un'amministrazione di centro-destra ed una di centro-sinistra? Evidentemente Grillo aveva ragione destra e sinistra ormai sono diventati solo comitati d'affari. I polignanesi se ne ricorderanno alle prossime elezioni.