non le avrà fatto sicuramente “piacere” sapere che l’ultima relazione della Direzione Nazionale Antimafia (DNA) – pubblica, presente online e agli atti del Parlamento italiano – vede citato anche il nostro Comune. Beh, a noi non di certo! Ed è per questo che, dopo gli articoli pubblicati su La Repubblica e sul settimanale locale “FAX”, assieme agli Attivisti M5S di Polignano, abbiamo chiesto che la Sua Illustrissima Giunta venisse a relazionare quanto prima in Consiglio comunale su queste possibili infiltrazioni mafiose e sugli interventi messi in atto dall’Amministrazione. La criminalità, la malavita, la mafia non va MAI presa sottogamba.
Nessuno qui vuol far passare Polignano per un paese di infiltrati.
FAX - 20.02.2016 |
Riteniamo corretto che si sia prodigato per ottenere dei dati, prima di conferire pubblicamente, tenendo bene a mente però che agire sulle infiltrazioni mafiose è cosa ben diversa dall’agire sulla microcriminalità (furti, rapine, etc..) che, sempre più purtroppo, interessano il nostro paese a causa della crisi economica in atto.
Questo un Sindaco, “per la veste giuridica riconosciutagli e per i compiti che gli sono assegnati”, dovrebbe saperlo!
Ricordiamo – innanzitutto a noi stessi – che la mafia entra negli appalti in maniera silenziosa, spesso dietro prestanomi all’apparenza “puliti”. Proprio per evitare di terrorizzare i cittadini e gli imprenditori, abbiamo chiesto a Lei quello che dovrebbe essere la normalità: ovvero di venire a riferire in Aula consigliare, dinanzi a tutti i polignanesi. I nostri concittadini, infatti, hanno il diritto di sapere quali misure l’Amministrazione sta mettendo in campo per evitare al massimo eventuali infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici.
FAX - 20.02.2016 |
Crediamo fermamente che chiedere ciò non procuri assolutamente alcun danno di immagine. Piuttosto, prevenendo la criminalità con azioni forti, si conferisce una immagine positiva al paese di cui Lei è il Primo Cittadino. Il silenzio, di certo, non aiuta e non serve a sistemare la situazione. Anzi. Ma se vorrà passare dalle minacce ai fatti, ci quereli pure. Siamo disponibilissimi: così, almeno, la Procura avrà modo di indagare e di approfondire meglio.
FAX - 20.02.2016 |
FAX - 20.02.2016 |
Del resto, forse i più dimenticano, che – come peraltro raccontato anche da stampa a Lei vicina nell’autunno 2014 – il responsabile della ditta affidataria del servizio di nolo e gestione dei bagni pubblici collocati sulle spiagge libere durante la stagione estiva fu arrestato per affiliazione alla Sacra Corona Unita. Anche allora, tranne un nostro accesso agli atti con relativa risposta delle competenze comunali da parte del Magg. Maria Centrone che ringraziamo, da Palazzo di Città vi fu il silenzio più assoluto. Non un battito di ciglia, nessuna dichiarazione: non vi erano selfie o hashtag carini per l’evenienza?!
In questa occasione, però, Lei ha preferito buttarla nuovamente in caciara, sulla “politica delle parti”, sulle “strumentalizzazioni” e bla bla bla bla. Ci creda, davvero, è così sotto gli occhi di tutti la vostra pessima gestione padronale di Polignano che non ci mancano i motivi per ipotetici attacchi. Ai quali preferiamo, sempre!, le proposte: come le oltre 40 che in questi anni avete bellamente ignorato, con il solito vostro silenzio.
LA VOCE DEL PAESE - 19.02.2016 |
E, allora, entriamo pure nel merito della faccenda e leggiamo come nella relazione vi sia scritto “Si riporta di seguito la schematizzazione contenuta nel succitato provvedimento, utile, nel contesto della presente relazione, anche come schematizzazione dell'area di influenza e operatività delle diverse organizzazioni criminali sul territorio di interesse”. Il Procuratore Nazionale Roberti, infatti, nella risposta inviataLe si limita a dire “che non è mai fatta menzione al “Clan Parisi” come organizzazione criminale “dominante” sul Comune di Polignano”. Indi, il primo a non dare assolute certezze sulle possibili infiltrazioni malavitose è proprio il Procuratore Nazionale.
In un ulteriore parte della relazione, si riporta che “Nel gennaio 2014 il GIP distrettuale presso il Tribunale di Lecce, su richiesta della DDA, ha applicato misure cautelari personali a trentatré persone, indiziate di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e di traffico di armi. In sede di esecuzione (che oltre a Taranto ha interessato le zone di Ostuni, Scanzano Ionico, Bari, Polignano a Mare, Turi e Montesilvano) hanno trovato pieno riscontro le indicazioni sulla fornitura di armi ai tarantini da parte dei sodalizi mafiosi calabresi, essendo state ritrovate e sequestrate armi micidiali, come le pistole mitragliatrici UZI e Jager (oltre ad un notevole quantitativo di cocaina).”. Indi la nostra Polignano, implicata in faccende simili di sodalizi mafiosi. Vogliamo chiudere gli occhi e tapparci la bocca?!
LA VOCE DEL PAESE - 26.02.2016 |
Questo è ciò che riporta la relazione. Cosa avremmo fatto noi al Suo posto?
Invece di andare in tv a biascicare una qualche replica in stile Prima Repubblica, saremmo andati subito in Consiglio Comunale ed avremmo tranquillizzato i cittadini, esponendo tutte le misure messe in atto per evitare infiltrazioni mafiose.
Dopo 30 minuti di conferenza stampa, le domande permangono:
Quali misure mette in atto l’Amministrazione Vitto per contrastare le possibili infiltrazioni mafiose all’interno del tessuto produttivo locale?
Perché questa Giunta non innalza i livelli di guardia sui bandi pubblici, laddove concesso dalle normative?
Oltre i post strappalike su facebook e le minacce a noi e alla stampa, come intende perseguire il Suo ruolo di ufficiale di Governo in materia di ordine e sicurezza pubblica?
Sicuro di voler risolvere il tutto con un “va tutto bene, Madama la Marchesa”?
Polignano a Mare, 19 febbraio 2016
Giuseppe L'Abbate
Emanuele Scagliusi
Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."