Con la deliberazione del 19 febbraio scorso, anche la sezione regionale di controllo per la Puglia della Corte dei Conti ha certificato, a suo modo, l’inadeguatezza e l’impreparazione delle politiche messe in atto dall’Amministrazione guidata dal Sindaco Vitto.
Tra le criticità emerse dall’analisi della Corte dei Conti il campionamento discrezionale del Comune sulle determine da sottoporre al controllo è quello su cui sono state espresse le più forti discrezionalità, soprattutto in base all’esigenza di attuare una politica di prevenzione della corruzione, così come previsto dalla legge n. 190 del 2012. Un modus operandi che ci fa ben comprendere i motivi del ‘gran rifiuto vittiano’ alla nostra richiesta di un consiglio comunale monotematico sui pericoli di infiltrazioni criminali e mafiose sul nostro territorio. Come certificato dalla Corte dei Conti, del resto, a mancare tra gli atti sottoposti discrezionalmente a controllo di regolarità sono proprio i contratti, una tipologia soggetta a particolare rischio di fenomeni corruttivi!
In tutto ciò ci stupisce che il Presidente del Consiglio comunale abbia svolto un ruolo da spettatore e non da garante dato che, in base all’art. 91 del dl 2014, convertito in legge 116/2014, che modifica l’art. 148 del TUEL, recita che il referto del Sindaco sui controlli effettuati nell’anno, oltre ad essere inviato alla Corte dei Conti, è altresì inviato proprio a lui.
BLU 12.03.2016 |
La Sezione ha lamentato, inoltre, il mancato invio del referto del controllo di gestione per l’esercizio 2014, soffermandosi sulla mancata misurazione del grado di raggiungimento degli obiettivi programmati (che non ha consentito l’avvio di azioni correttive). E qui come si difende la Giunta Vitto?! Semplicemente auto-denunciando la propria incapacità amministrativa.
Ci si giustifica, incredibilmente, imputandone la causa al ritardo nell’approvazione del bilancio di previsione: un bilancio che loro stessi approvano, o forse preferiscono approvare, in ritardo. Così viene confermato ciò che affermiamo da anni, cioè che l’Amministrazione naviga a vista e senza nessuna programmazione, il tutto a discapito delle tasche dei cittadini. Peraltro, come riferisce la Corte, si può sempre fare riferimento al bilancio pluriennale. Ma l’Amministrazione Vitto preferisce saltare anche gli indicatori di risultato temporali, qualitativi e quantitativi: in pratica, ci sarebbero solo i dati numerici.
FAX - 19.03.2016 |
Infine, l’anomalia del mancato adeguamento del Regolamento di contabilità del Comune, datato addirittura 1998. Un testo antecedente al Testo Unico degli Enti Locali e che, pertanto, dovrebbe essere aggiornato. Vitto & Co. hanno 60 giorni di tempo a disposizione: noi vigileremo e terremo il fiato sul collo come da nostro compito di opposizione, però le speranze che in poco meno di due mesi vengano colmate le lacune di 18 anni di malagestio sono davvero ridotte al lumicino.
Vedremo se verranno disattese le prescrizioni della Corte o se saranno rispettate solo parzialmente: in quel caso la posizione del nostro Comune, per colpa della Giunta Vitto e di un Presidente del Consiglio poco ligio ai suoi doveri, si aggraverebbe in modo netto.
Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."