"Gent.mo Direttore,
leggendo il suo ultimo editoriale “16 anni fa furono abbattuti ulivi e carrubi. Ma l’ambientalismo non andava di moda?” non posso non essere d’accordo con lei su due aspetti in particolare: 1) assenza di programmazione del territorio; 2) ambientalismo di facciata.
Ha pienamente ragione quando dice che la classe politica di Polignano non è stata in grado in 16 anni di dotarsi di strumenti di programmazione territoriale come ad esempio il PUG, e ha pienamente ragione quando dice che c’è stato un abuso di Sportelli Unici rilasciati in deroga al piano regolatore (con questo non si tenti di colpevolizzare gli imprenditori, d’altronde, “è più stupido Pulcinella o chi lo porta in spalla?”). Per completezza di discorso, però, va ricordato che nell’anno a cui lei fa riferimento, ovvero il 2000, tra i banchi del consiglio comunale di Polignano sedevano Domenico Vitto, Mimmo Lomelo, Salvatore Colella e Modesto Pellegrini ovvero i “4 pezzi da 90” dell’attuale Amministrazione. Come se non bastasse, l’allora Sindaco Simone Di Giorgio è oggi deus ex machina di movimenti che si spacciano per “nuovi” ed “immacolati”. Questo ritengo sia doveroso ricordarlo per avere un quadro chiaro della situazione ed anche perché i polignanesi devono sapere che chi amministra la cosa pubblica da tempi immemori non è stato mai in grado di approvare un provvedimento a favore della collettività. Oggi, nonostante i ruoli ricoperti di Sindaco (Vitto), Vice-Sindaco/Ass. Ambiente (Lomelo), consigliere delegato ai lavori pubblici (Colella) e Presidente del Consiglio (Pellegrini), questa Amministrazione non è stata capace di dotarsi di uno strumento urbanistico all’avanguardia e di incentrare la programmazione del territorio sulla logica del “consumo di suolo zero”, come da noi richiesto dall’ormai lontano 2012.
LA VOCE DEL PAESE - 06.05.2016 |
L’altra questione che ci vede pienamente d’accordo riguarda lo spirito ambientalista a corrente alternata messo in atto da alcuni politicanti. Come lei ha giustamente sottolineato, i politici presenti in consiglio comunale nel 2000, non hanno mosso un dito per difendere gli ulivi ed i carrubi che sono stati espiantati in contrada “La Grave” per la realizzazione del SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) da lei citato. Gli stessi politici che, però, nel 2011 si sono spesi in difesa del carrubeto monumentale inviando persino una missiva all’ex Sindaco Angelo Bovino. Sempre gli stessi politici che oggi, una volta raggiunta la guida del paese, non hanno mosso un dito per salvare i carrubi entrati nell’elenco nazionale degli alberi monumentali.
Insomma Direttore, lei ha proprio ragione quando dice che il vero problema della politica locale è la demagogia e che il comportamento di alcuni politicanti ha creato caos e confusione nell’opinione pubblica. Oggi, per fortuna, le carte si sono scoperte ed i polignanesi sanno benissimo chi difende seriamente il bene comune e chi, per tornaconti personali, lo fa solo a parole."
Giuseppe L’Abbate
Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."