Come se non bastassero la crisi e l'invasione di prodotti ortofrutticoli extracomunitari, che stanno mettendo in ginocchio le esportazioni nazionali, regionali e locali, arriva un’altra mazzata dall’Europa. Infatti, il Coreper (Comitato dei rappresentanti permanenti dell’Ue a Bruxelles) ha stabilito di estendere le sanzioni economiche contro la Russia per altri sei mesi, fino alla fine di gennaio 2017. La decisione arriva solo due giorni dopo che il Premier Renzi, partecipando al Forum internazionale di San Pietroburgo e rivolgendosi direttamente al presidente russo Vladimir Putin aveva dichiarato: "La posizione italiana è molto semplice: le sanzioni non si rinnovano in maniera automatica ma, o c'è un giudizio su quello che sta accadendo, o diventano ordinaria amministrazione".
LA VOCE DEL PAESE - 24.06.2016 |
Come dimostrato dai dati diffusi nel marzo scorso dal presidente di 'Conoscere Eurasia', Antonio Fallico durante il seminario bilaterale italo-russo, per colpa delle sanzioni internazionali e del conseguente azzeramento delle esportazioni dell'agroalimentare, l'export pugliese verso la Russia ha chiuso il 2015 con un decremento del 30,3% rispetto al 2014, contro una perdita media italiana del 25,2%. Voler continuare con queste sanzioni significa non avere alcun rispetto per gli esportatori pugliesi ed italiani che, com'è ormai palese, stanno subendo il danno maggiore da questa politica suicida.
L’estensione delle sanzioni, che scadono il 31 luglio, deve però ancora essere approvata dal Consiglio dell'Unione Europea e la Francia ha già chiesto un voto parlamentare prima del rinnovo.
Anche il Parlamento italiano deve essere interpellato con una votazione in merito prima del 31 luglio. Se il Governo non lo permetterà, le parole di Renzi al Forum di San Pietroburgo saranno ricordate come la sua ennesima menzogna politica. Il Sindaco Vitto, nonostante le sanzioni stiano danneggiando anche le imprese di famiglia, ad oggi non ha battuto ciglio e non si è mai schierato contro questa politica delle sanzioni, che definirei suicida. Adesso che appartenere al PD non è più così conveniente, auspichiamo che il sindaco Vitto prenda finalmente le distanze dal suo partito che, al Governo del Paese, non sta tutelando i cittadini italiani, permettendo il crollo delle esportazioni a discapito delle piccole e medie imprese, anche polignanesi da oltre due anni oramai.
Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."