Gli agricoltori sono sul piede di guerra per l’aumento delle tariffe irrigue. Un aumento che avrebbe dovuto portare maggiori servizi ed efficientamento, ma così non è stato. Sono trascorsi due mesi da quando le consigliere regionali 5 Stelle Antonella Laricchia e Rosa Barone hanno depositato una mozione per bloccare e ridurre gli aumenti in corso delle tariffe irrigue. Ma il Governo di Michele Emiliano, che si sta distinguendo per il suo lassismo e la poca voglia di lavorare come denunciato dalla stampa, ne rimanda puntualmente la discussione all’ordine del giorno.
FAX - 23.07.2016 |
Incredibilmente tutto ciò accade in un periodo in cui, peraltro, si richiede un fabbisogno maggiore di acqua per irrigare e in cui gli agricoltori sono già abbastanza vessati dalle calamità naturali e da un mercato che rende poco. Ora le tariffe sono quasi raddoppiate e nella provincia di Bari dove vi è il costo maggiore, da € 0,34 a € 0,58 al metro cubo, è previsto, come fu deciso dal governo Vendola, un aumento fino a €0,70. Eppure sono tutti pronti, a parole, a riempirsi la bocca con gli sforzi dei nostri agricoltori quando decantano che la Puglia è una delle regioni più produttive in Italia e con il maggior numero di aziende agricole. Secondo l’ultimo censimento ISTAT del 2014, la Puglia detiene il 16,8% delle aziende agricole italiane che sospingono il PIL regionale. I nostri agricoltori dunque non possono sostenere ulteriori costi e vessazioni.
Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."