Non credete a chi vi viene a dire che mettendo una firma su un modulo la chiusura del Punto di Primo Intervento non avverrà a fine anno. Questa decisione ci viene imposta dal Governo nazionale e regionale PD e, dinanzi ad una sempre silente e mai operativa Amministrazione Vitto, noi preferiamo puntare sulle soluzioni concrete. Una proposta fattibile, già realtà in altri comuni italiani che integrerà i servizi sanitari previsti sul nostro territorio, garantendo: terapia infusionale, intramuscolare, medicazioni di vario tipo, mettere e togliere punti di sutura e cateteri vescicali, aerosolterapia, monitoraggio pressorio, bendaggi e tanto altro.
L’idea che l’ospedale sia l’unico luogo dove curarsi va superata sia perché non più sostenibile economicamente sia perché non si presta per numerosi terapie che possono essere effettuate diversamente. Per un paese civile come il nostro, è necessario avere un punto di riferimento per una assistenza rivolta a cittadini e turisti, che possa agevolare sia i medici di famiglia sia la Asl. L’introduzione della figura dell’infermiere di famiglia fungerà da collegamento tra le famiglie e i medici di base, migliorando la qualità dell’offerta sanitaria e permettendo risparmi al Servizio Sanitario Nazionale. Presente al convegno la dottoressa Maria Rosa Genio che ha raccontato l’esperienza del centro “L’infermiere di Famiglia” di Varese di cui è direttrice. Altri centri infermieristici comunali sono presenti nei comuni di San Giorgio Piacentino (PC), Villa d’Almè (BG) e Toirano (SV) e con il M5S potrà presto divenire realtà anche a Polignano.
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BLU - 13.05.2017 |
FAX - 13.05.2017 |
Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."