Cari Amici,
eroi della tradizione centenaria della Festa in onore di San Vito Martire qui a San Paolo.
Il nostro più grande dispiacere è quello di non essere qui presenti fisicamente per potervi guardare negli occhi, parlarvi direttamente e abbracciarvi per portarvi – nel nostro piccolo – l’affetto e il ringraziamento dei polignanesi per la splendida opera di beneficenza, devozione, gastronomia e celebrazione delle origini che portate avanti con passione, dedizione e sacrifici da ben 100 anni.
Ciò che ci ha costretti a rinunciare, con sommo nostro dispiacere, ad essere presenti oggi fisicamente è l’attuale scenario politico di queste settimane a cui, molto probabilmente, starete assistendo oltreoceano. L’instabilità venutasi a creare post elezioni del 4 marzo scorso ci relega nei palazzi romani, non concedendoci quel che per noi sarebbe stato un onore: presenziare a questa straordinaria giornata.
Siamo, però, presenti con l’animo e il cuore di chi a 10.000 km di distanza vi ammira e ripone in voi tutta la propria stima. Quello che si celebra qui oggi è un risultato eccezionale che, però, non deve essere vissuto come un traguardo ma come un’ulteriore ripartenza verso il futuro. La vostra instancabile opera di beneficenza rende ai nostri occhi magico il vostro sacrificio, la vostra passione e la vostra dedizione nonché unica ed eccezionale la “creche” che, ogni anno, nel segno di San Vito Martire e nello spirito degli emigranti polignanesi accudisce e sostiene tantissimi bambini a San Paolo.
Un successo che si ripete, anno dopo anno, e che fonda le proprie radici nelle vostre abili e preziose mani in grado di conservare, perpetrare e onorare un’arte culinaria pugliese che, mentre da noi è mutuata nei decenni, qui conserva tutta la sua originalità e le sue peculiarità di un tempo: ficazze, ficazzelle, gnimirelle, ricchitelle, pezza dolce, piccicatelle. Pietanze che, con i loro sapori, custodiscono i ricordi di una terra lontana ma che – da oggi – vogliamo che non sia più tale.
Il nostro impegno in quanto rappresentanti della nostra comune terra – Polignano a Mare – è quello di far sì che le distanze si annullino. Le moderne tecnologie lo permettono: quel che serve è lo spirito di volontà e da parte nostra ce la metteremo tutta affinché tra la comunità polignanese in San Paolo e in Brasile e la nostra terra possano nascere, crescere ed evolversi sinergie e collaborazioni future che rendano lustro al vostro centennale operato e facciamo scoprire a tutta la Puglia (e non solo) ciò che sono in grado di realizzare i suoi fieri figli.
Vi abbracciamo tutti!
Permetteteci di ringraziare sentitamente le Autorità locali – dal Consolato Italiano a San Paolo e, in primis il Console Michele Pala all’Istituto di Cultura Italiana – con cui in queste settimane ci siamo interfacciati e la cui splendida disponibilità ci ha permesso di pianificare al meglio la nostra visita qui a San Paolo ma che purtroppo – come detto in precedenza – ha dovuto fare i conti con l’incertezza dell’attuale scenario politico italiano.
Ringraziamo chi ci ha permesso di potervi parlare nella vostra lingua, traducendo in portoghese questa lettera nell’auspicio di non averle reso troppo difficoltoso il compito e che l’interezza dei nostri sentimenti possa avervi raggiunto.
Permetteteci di ringraziare, infine, chi ha fatto sì che venissimo a conoscenza della straordinaria e fenomenale comunità polignanese qui a San Paolo: ovvero il regista
Gianni Torres. Eravamo ragazzini quando abbiamo ammirato la tenacia, la forza e l’amore sprigionato dalle “
Mamme di San Vito” e ci siamo sempre chiesti perché i nostri due mondi non si fossero parlati se non in rare occasioni.
Da domani vogliamo che queste domande rimangano solamente un lontano ricordo e che si instauri un dialogo perpetuo tra le due comunità, figlie della stessa terra.
A presto!
Viva San Vito Martire, viva San Paolo, viva Polignano!
Giuseppe L’Abbate
Emanuele Scagliusi
Deputati della Repubblica Italiana Movimento 5 Stelle
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FAX - 02.06.2018 |