Dopo oltre 4 mesi, Palazzo di Città non fa partire le
Commissioni d’Inchiesta su Porto e Cimitero, istanze che vedono nella nostra consigliera
Maria La Ghezza la
prima firmataria, sostenuta dai colleghi di Forza Italia e Forza Polignano. I consiglieri di maggioranza, infatti, in taluni casi non sono passati dalle parole ai fatti mentre per il resto vige il silenzio. Stufi di attendere, qualche settimana fa, abbiamo rimesso nelle mani del Presidente Franco De Donato (PD) la volontà di calendarizzare in consiglio comunale la richiesta di istituire le commissioni d’inchiesta.
Sui dubbi delle firme necessarie per raggiungere questo obiettivo è intervenuto anche il Segretario Nunziante. “
La duplice proposta presenta un profilo di problematicità rispetto alla coerenza con l’art. 6 del Regolamento comunale sulle commissioni che impone una procedura di accesso più rigorosa rispetto a quella normalmente stabilita, anche in ambito legislativo”. Per far sì che il consiglio comunale ne discuta serve infatti o la firma del Sindaco, o quella di un terzo dei consiglieri o del Collegio dei Revisori (per gravi irregolarità). “
Sarebbe opportuno avanzare – ha continuato Nunziante nella sua nota indirizzata al Presidente De Donato –
una richiesta di parere al Dipartimento degli Affari Interni e Istituzionali al fine di verificare la piena coerenza con i precetti normativi di cui agli artt. 3, 39 e 44 del D.Lgs 267/2000”. In pratica, si è arrivati al punto di interrogare il Ministero dell’Interno per sapere se una normativa nazionale, meno restrittiva, abbia maggiore valore sul regolamento di un Comune di 17.000 abitanti, che prevede una procedura più arzigogolata.
Visto l’andazzo di questa Amministrazione, che tutti hanno potuto vedere sui due super pasticci
Tari, ci va anche bene per carità ma non raccontiamoci favole:
quella che manca è la volontà politica di affrontare queste due annose faccende che interessano tutti i polignanesi! Ad emergere è una maggioranza inconcludente, che viene in consiglio comunale a fare sermoni ma che poi, quando si tratta di firmare, sparisce. Al contrario di quel che dicono alcuni scienziati del centrosinistra, le commissioni d’inchiesta servono davvero ad accendere i riflettori per fare chiarezza su un determinato argomento: si possono audire esperti, si possono acquisire tutti i documenti, anche quelli secretati. Insomma è cosa ben diversa da una semplice istanza di accesso agli atti o dall’andare in Procura. Quest’ultima utile come strada parallela ma che nulla c’entra con gli obiettivi delle opposizioni. Lo stesso Sindaco Vitto, con cui non è mancato un confronto anche acceso in consiglio, ci ha dato ragione asserendo di voler fare luce e di star raccogliendo le carte. Da chi è a Palazzo dal lontano 1993 sinceramente, però, ci saremmo aspettati ben altro livello di preparazione! E poi, lui stesso se vuole può prendere il toro per le corna, sbloccando la situazione e portando in discussione in consiglio la richiesta di istituzione delle commissioni di inchiesta. Solleverebbe dall’evidente imbarazzo anche i suoi consiglieri di maggioranza. Quel che è oramai lapalissiano è che su Porto e Cimitero stiamo assistendo ad una collettiva arrampicata sugli specchi. Chissà se i polignanesi potranno mai sapere la verità su come sono andate queste vicende.
Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."