28 aprile 2019


Polignano: tasse al massimo e ravvedimento operoso illegittimo



Nessun taglio della spesa, nessuno spreco eliminato e tasse aumentate al massimo: questa è la Polignano sotto la guida del Sindaco Domenico Vitto.
Non troviamo altre parole per raccontare lo scenario creato dalle operazioni economiche e di bilancio della maggioranza di centrosinistra. Nell’ultimo consiglio comunale, infatti, è stato approvato il bilancio di previsione con l’opposizione che ha abbandonato l’Aula ritenendo illegittima la seduta di approvazione delle nuove tariffe. Con i parametri del 2019, Vitto porta la tassazione comunale al massimo di legge fissato dalla normativa al 10,6% tra IMU e TASI. In pratica vengono aumentate le tasse come se il nostro Comune fosse in dissesto.
Dobbiamo preoccuparci di qualcosa? Con già le aliquote comunali IRPEF al massimo (0,8%), da quando si è insediato Vitto nel 2012 non ha fatto altro che aumentare le tasse, introducendone addirittura di nuove come la tassa di soggiorno di cui ancora non si conosce l’esatta destinazione. Con questa situazione, i cittadini sono pertanto al collasso; sovraccaricati di tasse, non riescono più a farne fronte in questo periodo di crisi o di ricchezza per pochi. Non riescono a pagare e ciò lo dimostra anche il bilancio, in cui è aumentata la previsione dei crediti di dubbia esigibilità.
E così, per venire incontro ad una situazione creata dalla stessa maggioranza Vitto che ha tassato sia i polignanesi sia i turisti all’inverosimile e forse addirittura irrimediabilmente, senza uno straccio di programmazione, è stato adottato il regolamento sul ravvedimento operoso anche lungo.
A nostro parere in maniera illegittima in quanto normativamente previsto solo per i tributi gestiti dall’Agenzia delle Entrate e non per quelli locali come l’IMU e la TASI. Insomma, peggio di così, cos’altro può capitarci?!


Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."