3 agosto 2019


Costa Ripagnola: quale futuro per il turismo di Polignano?



Tra ammuine e prese per i fondelli, lo scenario futuro di Costa Ripagnola appare sempre meno chiaro. Tanti i fattori in gioco. La legge regionale 19 del 1997 che inseriva tra le aree naturali protette della Regione Puglia la Fascia costiera del territorio di Polignano a valle della Statale 16. La Regione Puglia che dapprima in nome di un accordo di programma naufragato (l’Agape) e poi di proposte di strutture turistico-ricettive come gli alberghi con campo da golf della GIEM ha bloccato l’iter per il parco sino ad oggi, con il consenso finanche dell’attuale assessore alla Pianificazione Territoriale Pisicchio.

L’Amministrazione Vitto da sempre dichiaratasi a parole e nei fatti favorevole ai due investimenti privati lungo Costa Ripagnola per poi riscoprirsi, dopo l’onda d’urto mediatica, favorevole al parco (ma quale parco?!). Il Governatore Michele Emiliano che ha voluto, come suo stile politico di pancia, cavalcare quest’onda sfruttandola a suo favore, il quale ha gettato letteralmente alle ortiche il lavoro della sua Giunta, convocando in tutta fretta (e con il ritardo di appena 22 anni) la prima Conferenza dei Servizi per l’istituzione del parco e provocando l’ovvia levata di scudi sia del Sindaco Vitto, vistosi scavalcare miseramente, sia degli addetti ai lavori che giustamente allarmati da un parco che Emiliano “inconsapevolmente” delimitava “appena” da Cozze a Torre Incina, mettendoci dentro di tutto e di più, dal depuratore al cimitero passando dal centro cittadino sino a zone il cui splendore urbanistico è noto a tutti come la B4* alias Monticello.

In questo teatrino a pagarne le conseguenze è certamente la popolazione polignanese che da decenni non riesce ad accedere al mare in quel tratto di costa, che da 22 anni attende un parco naturale protetto che possa fungere da attrattiva turistica facendo da volano (come accade in mille altre parti d’Italia e del mondo) per l’economia locale, che attende da anni che il Piano delle Coste dell’Amministrazione Vitto esca dai cassetti e renda chiare le intenzioni di questa maggioranza di centrosinistra e che deve anche sorbirsi questo balletto tra i vari attori in gioco, primo fra tutti l’istrionico Michele Emiliano.

Quest’ultimo ha candidamente ammesso che il parco ora si può fare perché c’è seguito: cioè secondo il Governatore della Regione Puglia il parco a Costa Ripagnola non dovrebbe farsi perché si tratta di un territorio da tutelare o perché può rappresentare una giusta strategia turistica per Polignano ma si fa solamente perché i cosiddetti ‘Pastori della Costa’ sono riusciti a trascinare con sé migliaia di pugliesi. Mera demagogia in vista delle prossime elezioni regionali. Dall’altro lato abbiamo letto una relazione dell’Ing. Valenzano, Direttrice del Dipartimento Opere Pubbliche, Ecologia e Paesaggio della Regione che in una ventina di pagina commenta la procedura di approvazione del progetto di riqualificazione e valorizzazione dell’area Costa Ripagnola tramite recupero architettonico dei trulli e destinazione turistico-alberghiera, delle aree archeologiche e del sistema ambientale e vegetazionale e realizzazione di attrezzature per il tempo libero e la balneazione, ovvero il progetto SERIM approvato lo scorso 28 marzo e propedeutico al permesso di costruire rilasciato dal Comune di Polignano il 15 maggio scorso.

Dall’analisi della dirigente Valenzano emerge che il PUAR (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale) potrebbe avere consistenti e seri motivi di illegittimità: l’ingegnere boccia la Giunta Vitto ammonendo che si tratta di ristrutturazione e non di restauro conservativo, l’unico ammesso in trulletti soggetti a tutela in zone dichiarate di notevole interesse pubblico. Nonché appare del tutto contrastante con la conservazione delle connotazioni rurali-agricole, tipiche dello specifico insediamento in trattazione e volto ad alterarne significativamente la caratterizzazione tipo morfologica al fine di guadagnare altezza ed ‘abitabilità’ del tutto analoga ad un ‘nuovo’ manufatto. Nonché stigmatizza l’uso della resina per i pavimenti. Ovviamente, dinanzi alle ‘critiche’ della Valenzano, in molti paventano l’ovvio ricorso dei privati dinanzi all’auspicato ritiro in autotutela del provvedimento approvato a marzo scorso: ma è la stessa dirigente a richiedere ulteriori verifiche ed approfondimenti per meglio comprendere come si sia addivenuti a questa decisione.

Ci vorrebbero pagine e pagine per affrontare tutti gli aspetti di questa intricata vicenda, ma dal nostro punto di vista, annunciamo che presenteremo una richiesta per inserire nell’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale l’istituzione dell’area protetta dove chiederemo di votare una delibera con cui l’Amministrazione Vitto deve prendere un impegno chiaro sulla volontà di istituire il parco e che parte proprio dal lavoro effettuato dall’ex consigliere Focarelli, da cui abbiamo preso spunto. Invitiamo il Presidente Emiliano a muoversi a chiedere approfondimenti ad altri uffici regionali sul progetto dei trulletti della SERIM così da comprendere l’effettiva valenza del ritiro in autotutela dell’ok al progetto ed a non trincerarsi dietro l’istituzione del parco che non avrebbe alcun potere sull’autorizzazione già rilasciata alla SERIM, come ha voluto far erroneamente credere il Governatore mischiando le acque col solito stile suo.

Chiediamo alla ditta privata di spiegare ai cittadini polignanesi perché è proprio necessario snaturare l’area a valle della Statale 16 con i suoi trulletti unici per poesia e scenografia per realizzare suite di lusso quando a monte si realizzerà un albergo a 4 stelle in area Iazzi Vecchi recuperando vecchi fabbricati rurali. Invitiamo gli operatori e i professionisti di Polignano a ribadire ad un Michele Emiliano sempre più in campagna elettorale le corbellerie del proprio muoversi come un elefante in una cristalleria, calpestando ogni cosa che può precludere una sua rielezione: noi saremo al loro fianco per far valere le ragioni di chi lavora per rendere Polignano migliore giorno dopo giorno.

Infine, chiediamo al Sindaco Vitto di spiegare ai cittadini polignanesi in consiglio comunale cosa sia stato chiesto in cambio alla ditta privata una volta che il parcheggio previsto dalla convenzione è stato bocciato perché impattante e che intenzioni ha per il futuro di quell’area. Intenzioni, sia chiaro, da Amministrazione politica: indi strategia turistica, pianificazione di ciò che vogliamo che diventi Polignano in futuro e non mero (ma legittimo) sfruttamento da parte di privati. Qui non si discute solo di un parco, qui si discute del futuro di Polignano e della ricchezza di una intera comunità. Quel che è triste, purtroppo, è che il turismo lo si continua a subire senza governarlo e pianificarlo con il rischio che, da un giorno all’altro, il bel giocattolino si rompa.

Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."